Cure odontoiatriche impossibili
per un milione e quattrocentomila persone

Con la crisi economica gli italiani, negli ultimi anni, hanno ridotto le cure odontoiatriche dell’11%. Fanalino di coda l’odontoiatria pediatrica e i protocolli di prevenzione.

Ad affermarlo in un’intervista all’Italpress è Raffaella Docimo, presidente della Società Italiana Odontoiatria Infantile (SIOI) in occasione del «Dental Baby Day», una giornata per «educare chi educa» attraverso l’illustrazione dei protocolli ufficiali di prevenzione e cura odontoiatrica in età infantile.

«Obiettivo della manifestazione, promossa dalla Società Italiana Odontoiatria Infantile (SIOI) con il patrocinio del Ministero della Salute, è stato quello di informare gli adulti, genitori, insegnanti e pediatri, per poter insegnare ai bambini una corretta ed efficace prevenzione odontoiatrica. Un programma promosso dai soci su tutto il territorio nazionale - ha spiegato Raffaella Docimo, presidente della Società Italiana Odontoiatria Infantile (SIOI) e Professore ordinario di Odontoiatria Pediatrica e Igiene Dentale all’Università Tor Vergata di Roma - che consente, attraverso la prevenzione e motivazione nel bambino, di veicolare una corretta informazione odontoiatrica anche nell’adulto. In definitiva, attraverso questa campagna odontoiatrica si ottimizza il messaggio relativo all’importanza della salute del cavo orale».

«Tra le patologie del cavo orale - ha detto Raffaella Docimo - la più diffusa è quella cariosa, che resta un problema importante nel nostro paese. Nella popolazione pediatrica, come mostrano i dati pubblicati dal Ministero della Salute, si riscontra, infatti, una prevalenza di patologia cariosa nel 22% dei bambini a 4 anni e nel 42% a 12 anni». Ma a preoccupare la presidente della Società Italiana Odontoiatria Infantile (SIOI) è il dato della rivelazione Istat «che riferisce che in Italia ci sono 1 milione e 400mila bambini in stato di povertà assoluta. Questi bambini non possono accedere a risorse e servizi tali da garantire requisiti standard relativi alla qualità di vita. Questo dato drammatico si traduce, tra le altre cose, nel fatto che oltre un milione di bambini hanno alle spalle famiglie poco sensibili al tema della prevenzione e verosimilmente, per motivi economici, sono sottoposti a una dieta di carboidrati semplici che predispone a un maggior rischio di carie. A questo dato si aggiunge il numero relativo alla popolazione immigrata, con un background di informazione che spesso non risponde agli standard di informazione e prevenzione del nostro paese. Tutto ciò - conclude Raffaella Docimo - si traduce nella presenza di una popolazione pediatrica ad alto rischio di patologie del cavo orale».

In questi ultimi anni, aggiunge la Società Italiana Odontoiatria Infantile (SIOI) la prevenzione odontoiatrica infantile è entrata nei programmi di Governo dedicati alla salute pubblica e le iniziative in tal senso stanno aumentando.

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