Torna la primavera, anche la pelle
ha bisogno di un check-up

Primavera, primi tepori, primi desideri di esporre ai raggi del sole la pelle rimasta per troppo tempo nascosta sotto vestiti pesanti. Ma qual è alla fine della stagione invernale la salute della nostra cute, quale il suo grado di invecchiamento?

In questi giorni la pelle può apparirci seborroica, grassa, oppure secca a causa di disidratazione o di un’insufficiente presenza di sebo. E può anche apparire particolarmente sensibile alle aggressioni atmosferiche, soprattutto a quelle del sole. La qualità del suo stato dipende da vari parametri fisiologici fondamentali. «Tra questi - sottolinea Marzia Baldi, responsabile della Dermatologia di Humanitas Gavazzeni e di Humanitas Medical Care di Bergamo - ci sono le condizioni del film idrolipidico, cioè dello strato protettivo naturale costituito da acqua e sebo che protegge la pelle, la giusta idratazione, la normale acidità del pH, il giusto spessore, una buona qualità delle fibre del collagene, di elastina e della sostanza fondamentale del connettivo, nonché una buona circolazione capillare. L’alterazione di questi parametri cutanei, se protratta nel tempo, favorisce un precoce invecchiamento cutaneo».

L’esame primario con cui testare la condizione della pelle è quello clinico dermatologico, che prevede l’osservazione della stessa attraverso una lente. Utile può essere anche il check-up cutaneo, un esame strumentale non invasivo che consente di verificare lo stato della cute e stabilire quali trattamenti estetici sono indicati per ogni singola situazione.

Il check-up cutaneo, erogato in regime privato in Humanitas Medical Care Bergamo e in Humanitas Gavazzeni, è impostato su tre fasi. «Nella prima – spiega la dottoressa Baldi – la persona fornisce allo specialista le informazioni che lo riguardano in relazione al suo stile di vita, ai farmaci che assume, a eventuali problemi della pelle, alle sue modalità di risposta agli agenti atmosferici e alle abitudini cosmetiche. La seconda fase consiste in un’analisi multispettrale in 3D della pelle tramite telecamera mentre la terza prevede la misurazione della funzionalità cutanea».

L’obiettivo di questo esame approfondito è giungere alla formulazione di una diagnosi estetica e dell’impostazione di un programma personalizzato di educazione cosmetica per programmare le misure di igiene da osservare (ad esempio scegliere cosmetici personalizzati, sospendere, se c’è, l’abitudine al fumo, individuare l’adeguato fattore di fotoprotezione). «Si tratta di un programma che consenta anche di stabilire quali trattamenti dermatologici sono più indicati per il singolo paziente – aggiunge la dottoressa Baldi -. È un esame approfondito della pelle che dovrebbe essere eseguito ogni due anni quando si è in giovane età, dopo la pubertà, e dovrebbe diventare un controllo annuale con l’avvicinarsi alla menopausa, quando la produzione di sebo tende a diminuire e diventa necessario rivedere la routine cosmetica».

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