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Allergia o intolleranza alimentare? L’importante è fare il test giusto

Lattosio, glutine e nickel tra le più diffuse ma sono tanti gli alimenti che possono causare problemi di digestione e non solo. Attenzione però al fai date: l’importante è seguire il percorso diagnostico giusto e affidarsi a un team multidisciplinare

Il cambio di stagione si fa sentire? Problemi di digestione, mal di pancia, dermatiti e chi più ne più ne metta? Attenzione a non sottovalutare le cause. Oggi sono sempre di più le persone che soffrono di una o più intolleranze alimentari (si stima che un italiano su due sia intollerante al lattosio, senza contare i falsi celiaci e gli intolleranti al glutine). E che dire delle allergie? Reazioni del sistema immunitario causate dall’assunzione di un alimento che possono rivelarsi fatali. Come comportarsi allora? E soprattutto come distinguere un’allergia da un’intolleranza alimentare? Ovviamente non seguendo l’istinto o andando per esclusioni di colpa con diete improvvisate e test da banco che spesso non si basano su studi scientifici, ma rivolgendosi sempre e solo agli specialisti e sottoponendosi agli opportuni accertamenti.
A Gorle il Centro Medico M.R è un punto di riferimento per l’inquadramento diagnostico, le terapie e il follow up delle malattie gastrointestinali, grazie a una equipe multidisciplinare formata dalla dott.ssa Livia Garzetti, biologa nutrizionista, e Annamaria Cammà, responsabile del doppio ambulatorio dedicato all’Allergologia e alla Medicina interna. Specializzazioni diverse con un unico obiettivo: intercettare le malattie allergiche di bambini e adulti e, ovviamente, le intolleranze alimentari.

Allergia o intolleranza? Facciamo chiarezza

Nella giungla dei problemi digestivi che affliggono milioni di italiani e che a ogni cambio di stagione si manifestano ancora più aggressivi, la differenza tra allergie e intolleranze alimentari non è sempre molto chiara e consiste nel diverso tipo di anticorpi che vengono prodotti durante la reazione dell’organismo. «Le allergie alimentari – spiega la dott.ssa Cammà - sono delle reazioni o delle risposte anomale del sistema immunitario a un allergene in soggetti predisposti: l’allergene presente nell’alimento, una volta ingerito, innesca una serie di reazioni immunitarie che portano alla produzione di anticorpi IgE».
«Al pari delle allergie – conferma la dott.ssa Garzetti - le intolleranze alimentari sono reazioni avverse ad un alimento, ma non chiamano in causa il sistema immunitario. Di contro, l’assunzione dell’alimento sbagliato può causare infiammazione, con i sintomi più evidenti a livello gastrointestinale, respiratoria e persino cutanea».
Per individuare possibili intolleranze alimentari e allergie esistono specifici esami sierologici (esami del sangue), cutanei (prick test), del respiro (breath test per l’intolleranza al lattosio).

Prima di un test c’è sempre la diagnosi

«Per la diagnosi di allergia o intolleranza alimentare l’allergologo, dopo la valutazione iniziale basata sull’anamnesi del paziente e i test cutanei effettuati, andrà a prescrivere gli esami diagnostici appropriati, indirizzando eventualmente il paziente al gastroenterologo per ulteriori indagini strumentali - spiega la dott.ssa Cammà -. Dopo aver accertato l’origine dell’allergia o dell’intolleranza, l’allergologo potrà richiedere la collaborazione dello specialista della nutrizione che fornirà al paziente una dieta personalizzata».
Attenzione infatti alle diete fai da te o diete dal web che possono escludere gruppi di alimenti: «Senza ad esempio una diagnosi di intolleranza al lattosio è pericoloso escludere i prodotti che lo contengono perché si possono generare carenze nutrizionali con apporti inadeguati di calcio e vitamina D - conclude Garzetti -. È invece opportuno rivolgersi sempre ad uno specialista dell’alimentazione come il biologo nutrizionista che elabora un piano alimentare bilanciato e personalizzato».

Il Breath test per dire addio al lattosio

Per sapere se si è intolleranti al lattosio si può effettuare il Breath Test, di fatto il gold standard per la diagnosi di intolleranza a questo zucchero presente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari derivati composto da due zuccheri semplici, galattosio e glucosio, che vengono scissi dall’enzima lattasi. «In caso di deficit parziale o totale dell’enzima lattasi, il lattosio non viene digerito, rimane nel lume intestinale e viene fermentato dalla flora batterica – spiega la dott.ssa Garzetti -. Questo processo di fermentazione richiama liquidi nel colon e produce gas come idrogeno (H2), metano (CH4) e anidride carbonica (CO2)».
Esistono altri tipi di breath test che valutano la presenza di idrogeno nell’espirato del paziente prima e dopo la somministrazione di altri zuccheri come glucosio, lattulosio, sorbitolo. «Queste metodiche – prosegue Garzetti - permettono di individuare eventuali contaminazioni batteriche e malassorbimento intestinale determinanti per la diagnosi e/o esclusione di alcune patologie quali la sindrome del colon irritabile e la sindrome da sovracrescita batterica intestinale (SIBO)».
Attraverso il test respiratorio all’urea si può invece misurare l’anidride carbonica prodotta nell’aria espirata se vi è la presenza di un batterio, l’Helicobacter Pylori, responsabile di una cattiva digestione.

Dal Prick Test agli esami del sangue

Per individuare e verificare le allergie alimentari si può ricorrere al Prick test cutaneo che si effettua mettendo a contatto con la pelle una piccola quantità di uno o più allergeni allo scopo di verificare eventuali reazioni cutanee in seguito al contatto con la sostanza.
«Attraverso gli esami del sangue è possibile ricercare anche l’intolleranza ad altri alimenti attraverso un test specifico in grado di rilevare le proteine alimentari che scatenano reazioni avverse da parte dell’organismo - conclude Cammà -. È il caso della celiachia i cui esami del sangue servono a rilevare la presenza di anticorpi specifici. Ma attenzione: mentre la celiachia è una malattia autoimmune, accertabile anche tramite il prelievo di un campione di mucosa dell’intestino durante una gastroscopia, l’intolleranza al glutine o sensibilità al glutine non è riscontrabile attraverso esami del sangue. In questo caso si ricorre a una diagnosi clinica e d’esclusione per la quale lo specialista consiglia una dieta specifica».

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