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Habilita San Marco potenzia
il servizio di ortopedia

New entry nell’équipe medica del Poliambulatorio di Piazza della Repubblica a Bergamo dove è operativa la Dr.ssa Maria Serena Tajana, specializzata nel trattamento delle patologie dell’arto superiore

Habilita San Marco potenzia il proprio servizio di Ortopedia. Da fine gennaio, infatti, la Dr.ssa Maria Serena Tajana ha iniziato a collaborare con il Poliambulatorio di Piazza della Repubblica 10 a Bergamo. Specializzata nel trattamento delle patologie dell’arto superiore, la Dr.ssa Tajana è inoltre docente per altri colleghi chirurghi ortopedici sulla chirurgia protesica e artroscopica della spalla. Le abbiamo chiesto di illustrare quali siano le patologie che tratta maggiormente.

«Mi sono sempre occupata di ortopedia e traumatologia in generale – spiega la Dr.ssa Tajana – ma la mia specializzazione copre l’arto superiore: spalla, gomito e mano. Nel corso degli anni ho acquisito grande esperienza nell’ambito della chirurgia artroscopica volta a curare le patologie della cuffia di rotatori (quella che nel gergo comune viene spesso chiamata periartrite). Tratto inoltre tutta la parte degenerativa, ovvero artrosi della spalla e patologie reumatiche, che invece può essere corretta con la chirurgia protesica di spalla. Ho anche vasta esperienza in ambito traumatologico, con un occhio di riguardo per gli sportivi, frequentemente soggetti a traumi (ad esempio la lussazione della spalla) oltre che a problemi di usura».

Le visite che effettua sono quindi propedeutiche a un intervento in sala operatoria?

«Non è detto che sia così, anzi. Non bisogna pensare che una visita ortopedica comporti necessariamente un intervento. Nella mia filosofia professionale, privilegio sempre la ricerca di una soluzione che non preveda il transito in sala operatoria. Si rivolgono a me pazienti con dolori alla spalla di varia natura: da quelli cronici-degenerativi a quelli traumatici. Solo in base a una visita approfondita, eventualmente accompagnata da esami diagnostici, si trova la soluzione più congeniale per ogni singolo caso, cercando sempre di privilegiare terapie riabilitative e conservative e cercando di scongiurare, ove non strettamente necessario, l’intervento chirurgico».

Quindi non tutti coloro che vengono da lei, poi, devono sottoporsi a un intervento chirurgico…
«Se non sono presenti gravi lesioni di tipo tendineo, nella maggior parte dei casi il problema si può risolvere attraverso un corretto percorso di riabilitazione. Al termine del percorso riabilitativo, dopo una visita di controllo in cui vengono valutati i progressi funzionali e clinici, il paziente viene indirizzato verso un nuovo iter riabilitativo o chirurgico a seconda della situazione».

Che tipologia di pazienti si rivolge solitamente a lei?

«Da me si presentano pazienti di un po’ tutte le categorie ed età: dall’anziano con dolori al paziente che non fa attività fisica, fino all’atleta che ha subito un trauma. Naturalmente in base all’età del paziente cambiano anche le patologie più ricorrenti: nei pazienti più giovani riscontro con maggior frequenza problemi di lussazioni o, più in generale, di instabilità traumatiche. Con l’aumentare dell’età tratto sempre più frequentemente patologie degenerative. Il trauma è fattore comune a tutte le fasce d’età, ma viene affrontato in modo differente in base alle necessità funzionali del paziente».

Perché è consigliabile evitare di rimandare la visita dallo specialista dopo che si manifesta un dolore?

«Nella spalla il rischio di trascinare in lungo determinate problematiche è ancora più alto rispetto ad altri distretti corporei. Il dolore sofferto è solitamente più tollerabile rispetto all’anca o al ginocchio, poiché non ci si cammina sopra. Quindi molti ritengono di risolvere, o controllare, il problema solo con l’ausilio di un terapista o semplicemente limitando la funzionalità dell’arto. Solo quando il problema non si risolve si rivolgono al medico. Ecco, in questo caso mi sento di suggerire di invertire le due azioni. È importante rivolgersi subito al medico specialista, che solo dopo una corretta diagnosi può indirizzare il paziente verso il corretto iter terapeutico. Invertire l’ordine dei fattori, e soprattutto non intervenire con tempestività alle prime avvisaglie di disfunzione, può pregiudicare in maniera significativa il risultato finale».

Per prenotazioni:
T 035.4815515
habilita.it

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