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Le Due Torri C’é per il Sociale

Il centro commerciale di Stezzano, che ha deciso di sostenere da vicino le realtà sociali del territorio. Oggi parliamo dell’associazione Parkinson & Sport

Sta proseguendo con grande successo il progetto «Le Due Torri C’é per il Sociale» che questa settimana ha consegnato un contributo all’associazione Parkinson & Sport.

«Cerchiamo associazioni che lavorano in campo sociale e che operano tantissimo per il territorio – fa presente Roberto Speri, direttore del centro commerciale Le Due Torri -. Visto che abbiamo sentito parlare veramente bene dell’operato di Parkinson & Sport, siamo felici di poter riconoscere il lavoro e dare visibilità ai progetti e alle iniziative che vengono portate avanti da questa importante realtà. Il territorio bergamasco rappresenta da sempre un esempio virtuoso, tanto da meritare il riconoscimento di Capitale del Volontariato».

Grande soddisfazione è stata espressa da Stefano Ghidotti, fondatore, motore e presidente dell’associazione Parkinson & Sport. «Cinque anni fa ho ricevuto la diagnosi del morbo di Parkinson e subito ho capito che lo sport mi avrebbe aiutato a salvarmi – commenta Stefano Ghidotti -. Una volta preso atto della malattia, ho realizzato che era giusto aiutare le persone in difficoltà in modo da trasmettere loro il concetto che la difesa del corpo passa attraverso la mente e l’attività sportiva».

Come è riuscito a contattare le persone che, come lei, devono convivere con il Parkinson?

«Ho deciso di aprire un blog per raccontare la mia storia (parkinsontriathlon.blog). Visto il numero di persone che mi contattavano, per chiedere consigli e sapere come stare meglio, ho capito che potevo anche fondare un’associazione per fare qualcosa di più ampio e importante».

Di fatto siete una realtà giovane, ma avete già fatto molto per il sociale.

«Siamo nati nel 2018 e contiamo oltre 300 soci. Nell’anno della fondazione ero l’unico a fare triathlon con il Parkinson, mentre oggi siamo già in 5 o 6. Due anni fa siamo partiti in 10 per la BikeRide da Pavia a Roma, dove ci ha ricevuto Papa Francesco. Nel 2021 siamo saliti a 25, tutti impegnati nella Torino Venezia, mentre quest’anno abbiamo deciso che andremo in Olanda, dal 4 al 6 agosto ad Eindhoven, dove ci saranno i Parkinson Game, le Olimpiadi dedicate a chi è affetto da questa malattia. La grande notizia è che porteremo questa importantissima manifestazione a Bergamo nel 2023. Informare sull’esistenza delle Olimpiadi del Parkinson rappresenta un messaggio decisamente propositivo».

L’associazione cresce e con essa anche i progetti dedicati agli iscritti.

«Siamo sempre di più e ogni giorno prendiamo contatti con altre persone. Il Parkinson rischia di portare alla solitudine, all’isolamento e alla depressione. Ma seguendo il nostro esempio spesso capiscono che possono voltare pagina. Ci rivolgiamo in particolare alle persone più giovani, tenendo presente che la malattia può arrivare dai 25 anni in su. I giovani facendo sport possono relazionarsi con gli altri e non sentirsi più soli. Spesso infatti le persone immaginano il loro futuro su una sedia a rotelle, mentre noi spieghiamo e dimostriamo nella pratica come si può continuare a sognare, anche grazie ai coach che ci preparano alle manifestazioni».

Ogni individuo ha chiaramente una reazione soggettiva.

«Dobbiamo pensare che si tratta di una malattia che al momento non ha una cura, anche se noi siamo convinti che ci arriveremo, e nel frattempo vogliamo tenerci in forma per arrivarci nel miglior modo possibile. Non è importante solo la gara, ma il percorso che prevede ogni giorno una grande motivazione e costanza per allenarsi. Il nostro cervello è il software più complesso al mondo, ma se lo spegni per qualche giorno, come succede con i telefonini, impiega molto più tempo per aggiornarsi. Se invece lo curi tutti i giorni, rimane sempre aggiornato. Sono fondamentali dunque anche i test di valutazione e i programmi di allenamento, che curiamo a Palazzolo sull’Oglio nella palestra che si chiama «Anima sportiva allo stato puro», un nome che evoca una rinascita e una condizione ottimale sia mentale che fisiologica. Teniamo presente che lo sport produce dopamina e di conseguenza ci permette di avere a disposizione una farmacia personalizzata a costo e km zero e senza effetti collaterali».

Sport regolare e movimento rappresentano dunque due ingredienti fondamentali per la cura del Parkinson

«Esattamente. Un importantissimo neurologo olandese, che abbiamo intervistato lo scorso anno nella giornata internazionale del Parkinson, in programma l’11 aprile, sostiene che è importante fare ogni giorno 30 o 40 minuti di attività sportiva intensa, mettendo in movimento il nostro sistema cardiocircolatorio, respiratorio e tutti i muscoli. In secondo luogo è chiaro che fa bene anche camminare o andare a passeggio, ma il risultato migliore lo si raggiunge abbinando attività motoria e sportiva. La nostra frase simbolo è «Non ci fermerai» e basta un contatto per vederci e stare insieme».

Per maggiori informazioni si può visionare parkinsontriathlon.blog, oltre ai social facebook, instagram e Youtube di Parkinson&SportIl progetto «Le Due Torri C’è per il Sociale» è stato realizzato con la direzione del centro commerciale e con il contributo di Esselunga, Arcadia, AppetiTorri, MediaWorld e H&M.

BergamoTv e L’Eco di Bergamo seguiranno il progetto, intervistando i protagonisti che operano per le associazioni della Bergamasca. Ogni martedì sera alle 20, in replica il sabato successivo alle 19,15, sul canale 15 di BergamoTv verrà trasmesso uno speciale condotto dalla presentatrice Micaela Carrara, mentre ogni giovedì sul nuovo sito de L’Eco di Bergamo verrà dato spazio alle associazioni che operano sul territorio nell’interesse della collettività.

www.leduetorri.net

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