Foppolo, il giallo del lucchetto
Atto vandalico o azione legittima?

Il pozzetto che ospita la valvola di derivazione che porta acqua al circuito per l’innevamento artificiale delle piste è stato trovato chiuso con lucchetto.

Un atto vandalico o un’azione legittima? È un giallo quello che è successo martedì sera in cima alla pista Montebello a Foppolo, dove dall’estate 2016, quando due seggiovie furono distrutte da un rogo doloso (6 gli indagati, anche per turbativa d’asta, tra cui il sindaco Beppe Berera), si stanno susseguendo gli episodi misteriosi. Il pozzetto che ospita la valvola di derivazione che porta acqua al circuito per l’innevamento artificiale delle piste è stato trovato chiuso con lucchetto e quando si è riusciti ad aprirlo si è scoperto che mancava il volante che fa da rubinetto alla conduttura. Il raid di un sabotatore per impedire che il fallimento della Brembo Super Ski (Bss) potesse innevare delle piste della Valcarisole e del Valgussera? O l’intervento di un addetto che ha fatto valere un diritto di gestione?

La situazione resta in bilico fra due versioni. Da una parte c’è quella dei curatori fallimentari della Bss, in cui si adombra l’ipotesi di un atto di sabotaggio. Dall’altra il Comune e la Devil Peak, la società che ha preso in gestione gli impianti di risalita del Montebello e della Quarta Baita, secondo i quali il pozzetto era in gestione al Comune. Un garbuglio che fortunatamente è stato risolto dall’accordo siglato con Uniacque.

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