Ugg, lo stivale
che resiste alle mode

Il loro nome è Ugg Australian e sono gli stivali più usati nei mesi invernali tra le giovani. Il nome nasce dal termine generico di «ugg» (o ugh o ug boots), usato per tutti gli stivali unisex in montone divenuti celebri sul finire degli anni Settanta.

Il loro nome è Ugg Australian e sono gli stivali più usati nei mesi invernali tra le giovani. Il nome nasce dal termine generico di «ugg» (o ugh o ug boots), usato per tutti gli stivali unisex in montone divenuti celebri sul finire degli anni Settanta.

Riguardo le origini di questi stivali, che ormai da anni sono amatissimi per la loro comodità e il caldo che sprigionano, è ancora in corso una disputa poiché sia l'Australia che la Nuova Zelanda rivendicano la nascita di questa calzatura. Tuttavia sembra che i «flying ugg boots» siano stati usati dagli aviatori durante la Prima Guerra Mondiale ma erano comunque già diffusi nelle zone rurali australiane negli anni Venti. Ciononostante la popolarità degli Ugg esplose negli anni '60 grazie ai surfisti che li utilizzavano per scaldare i piedi dopo il surf nelle giornate più fredde: fu così che Brian Smith li portò al boom anche negli Usa dove iniziò la vendita nel 1979 per poi esplodere come fenomeno nel 1995 quando a indossarli nella vita quotidiana c'erano molte celebrità.

Gli Ugg sono tradizionalmente fatti in pelle di montone, l'interno è in lana e la parte superiore dello stivale è assemblata in modo che le cuciture siano sporgenti verso l'esterno. Negli ultimi anni, inoltre, oltre al modello classico sta prendendo piede la variante “Knit”, interamente in lana merinos con tre bottoni applicati. A reinterpretarli anche Jimmy Choo, con una capsule collection composta da 5 modelli declinati nei colori e nelle stampe: animal print zebra e leopardo, frange, borchie, stelle metallic e il modello alto in misto cashmere.

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