«Rent a porter»: ogni giorno un abito nuovo in affitto

Capi sempre alla moda ma con un occhio al portafoglio. Il pret-a-porter rischia di essere archiviato dal «rent-a-porter», la nuova possibilità di prendere in affitto gli abiti ogni settimana e quindi di cambiare guardaroba e abbigliamento ogni giorno. Con sette abiti per sette giorni, il primo progetto italiano di «dress sharing» ha già riscosso grande successo a Brescia, dove è partito da un mese, ed è già richiesto in altre città dove, presto, potrebbero aprire in franchising nuovi punti «eGo», acronimo di «Guardaroba ecologico organizzato». A dare vita a questa novità è la modellista Vittoria Bono che, tramite il passaparola, ha già conquistato numerose clienti a Brescia e in tutta la Lombardia.

Il meccanismo è semplice: si paga un abbonamento annuale di 99 euro e una quota mensile di 96, che dà diritto di scegliere sette capi a settimana tra 120 diversi modelli, distribuiti in otto stili, dall’etnico allo sportivo, dal classico al casual, passando per il romantico e il glam. «Prima dell’inizio della stagione - spiega la quarantacinquenne ideatrice del progetto - presentiamo un campionario di gonne, pantaloni, abiti alle nostre clienti, che scelgono quattordici modelli di loro gusto, che vengono poi prodotti seguendo le loro indicazioni e sono messi a disposizione di tutte, così ogni donna condivide un pezzo di sè con le altre». 
E anche la scelta del costo mensile di 96 euro non è casuale: «Questa cifra suddivisa per i trenta giorni di un mese permette di ottenere un valore giornaliero di 3,20 euro, valore che corrisponde alla cifra media che una donna spende per il solo lavaggio di un capo di abbigliamento in una lavanderia esterna - spiegano da Brescia -. Per questa cifra eGo è in grado di fornire un capo al giorno, lavato e stirato, senza l’onere dell’acquisto».

La maggior parte delle clienti, secondo la titolare, non ha sposato la filosofia di eGo per risparmio di denaro, ma di tempo: «Si viene qui una volta a settimana, si scelgono sette capi che poi, dopo l’uso, vengono riconsegnati per essere lavati e stirati, così anche la scelta del guardaroba diventa un momento per sè, e non uno stress tra corse per saldi, cesti della biancheria sporca stracolmi e ferri da stiro roventi». 
La convenienza sta anche nel fatto che «si possono prendere dei capi sull’onda del momento, senza poi trovarsi nell’armadio un peso inutile dovuto al classico acquisto emotivo». L’affitto è pratico per chi soffre del classico effetto yo-yo, e passa da una taglia 40 a una 44 in una stagione, ma anche per chi ama cambiare look ogni giorno senza spendere un capitale. Al contrario, però, se una cliente si affeziona a qualche capo che ha indossato, lo può acquistare alla svendita di fine stagione.

Per informazioni www.suiteatwork.it

(22/07/2008)

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