«Architetti, non partecipate al bando
per la scuderia di Palazzo Visconti»

Dura presa di posizione dell’Ordine: «Le cifre non compensano l’attività di progettazione svolta dai partecipanti»

«La nostra professione non è in svendita»: è un vero e proprio campanello d’allarme quello suonato da Marcella Datei, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, riguardo alla decisione dell’Ordine di sconsigliare la partecipazione al concorso di idee «Progetto di riqualificazione architettonica e rifunzionalizzazione degli spazi dell’ex Scuderia all’interno del complesso di Palazzo Visconti» indetto poche settimane fa dal Comune di Brignano Gera d’Adda.

Un bando di concorso che è necessario rivedere, così come è esteso, e che contiene alcune imperfezioni di carattere impostativo ma non solo. Il nocciolo della questione è relativo soprattutto agli incongrui importi dei premi, «cifre che non compensano l’attività di progettazione svolta dai partecipanti» spiega Datei: 1000 euro al primo classificato, con possibilità di coordinare i lavori se l’intervento troverà i finanziamenti necessari, e 500 euro per il secondo. Contributi e Iva inclusi. A questo si aggiungono criticità tecniche che il bando contiene: dalla composizione della giuria all’indicazione di consegna facoltativa degli elaborati grafici fino alla mancanza nel bando dei rilievi che porterebbe ogni partecipante a effettuare il rilievo dell’immobile per suo conto.

«Sono anni che lavoriamo in sinergia con le amministrazioni comunali offrendo consulenza e analisi dei bandi – prosegue Datei citando la lettera con richiesta di rettifica inviata all’Amministrazione comunale di Brignano Gera d’Adda -. È indiscusso che la nostra professione sia in un momento difficile di trasformazione, aggravato dal persistere di una crisi del settore edile che sembra non finire, e conosciamo bene la normativa vigente che consente ormai una quasi totale deregolamentazione dello strumento del concorso di idee. Questo però non giustifica la promozione di procedure con montepremi sottostimati, sino a divenire lesivi e offensivi per la dignità professionale dei nostri iscritti. Per questo invitiamo l’Amministrazione comunale a provvedere ad apportare tutti gli opportuni e dovuti correttivi».

Un invito dall’ottica non polemica ma costruttiva: insieme all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Bergamo, infatti, l’ordine degli Architetti segnala la sua disponibilità «a collaborare, come sempre, alla stesura e definizione dell’eventuale rettifica del bando secondo le indicazioni espresse». I suggerimenti che gli Ordini forniscono non sono solo mirati alla salvaguardia della professione, ma protendono innanzitutto ad assicurare la buona riuscita del concorso con un’elevata qualità delle proposte progettuali che perverranno. «Troppo spesso gli Enti – conclude Datei - dimenticano che l’obiettivo del concorso non è risparmiare sull’onere dei montepremi, ma garantire alla collettività la migliore opera pubblica per lo specifico tema di concorso»

© RIPRODUZIONE RISERVATA