«Caso isolato», «No, allarme sicurezza»
Romano, la rapina choc scatena il dibattito

Un caso isolato oppure un problema di sicurezza? La rapina messa a segno a Romano di Lombardia scatena il dibattito politico.

L’incursione avvenuta alle 2,30 nella villa di via Cappuccini 9, dove si trovava solo Elisa Colzani, colta nel sonno dai due banditi, uno dei quali l’ha tenuta sotto tiro con una pistola mentre il complice al piano superiore svuotava la cassaforte nell’appartamento del figlio di lei, assente perché in vacanza. I due banditi hanno prelevato monili d’oro del valore di alcune migliaia di euro, fuggendo anche facilitati dalla vicinanza del ring stradale che porta con rapidità alla Brebemi.

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Sull’episodio è tornato il vicesindaco Alberto Beretta: «Quello che più colpisce è il fatto che questi due malviventi abbiano agito con grande determinazione, incuranti di avere di fronte un’anziana indifesa, alla quale esprimo la mia solidarietà. Sostengo però che questo sia un caso isolato e Romano rimanga città sicura, per la presenza di una caserma dei carabinieri e della fattiva collaborazione con la polizia locale. Per quanto riguarda le competenze dell’amministrazione comunale, abbiamo destinato risorse per garantire maggiore operatività dei nostri agenti – ha ricordato – e creduto nel controllo di vicinato che rimane valido deterrente. Non bisogna comunque creare facili ed esagerati allarmismi».

Preoccupazione è stata espressa dal capogruppo di minoranza della Lega Nord, Paolo Patelli: «La situazione a Romano da qualche anno è diventata disastrosa dal punto di vista della sicurezza, alla faccia del sindaco sceriffo e dei suoi proclami».

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