Corteo a San Giovanni Bianco: tra sindaci e cittadini le sanzioni salgono a quota 35

In arrivo nuove notifiche dalla Digos per il corteo. Gori solidale: «Da annullare». Salvini: «Intervengo io».

Saranno in tutto oltre 30 – a martedì sera 35 – i verbali che la Digos della questura invierà in questi giorni ad altrettanti abitanti della valle Brembana per sanzionarli – tra i mille e i 4 mila euro, lo deciderà nel dettaglio il prefetto – per aver interrotto il traffico veicolare durante la manifestazione dello scorso 7 agosto a San Giovanni Bianco a supporto dell’ospedale. Di queste notifiche della questura – stando a quanto è stato possibile sapere – 24 sono indirizzate a sindaci e la restante decina a cittadini che avevano preso parte al corteo. A due primi cittadini sono contestate violazioni più gravi, tra cui l’occupazione della strada con dei veicoli.

Prosegue dunque l’attività della questura – che anche ieri non è voluta intervenire sull’argomento – benché i sindaci in coro già lunedì pomeriggio avessero chiesto lo stop delle notifiche e in particolare che i provvedimenti non riguardassero privati cittadini, minacciando di restituire la fascia tricolore istituzionale che indossavano quel giorno al presidente Sergio Mattarella.

Intanto attorno ai sindaci fa quadrato pressoché tutta la politica. Anche ieri è arrivata la solidarietà di tanti esponenti locali e nazionali dei partiti. E anche del sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «La decisione di multare (e che multe, da 1.000 a 4 mila euro!) i 31 sindaci della Val Brembana che il 7 agosto hanno manifestato insieme a centinaia di cittadini per il rafforzamento del presidio ospedaliero di San Giovanni Bianco mi pare davvero assurda. La loro colpa? Quella di aver interrotto la circolazione sull’ex statale - con una manifestazione autorizzata - per circa un’ora e mezza. Esprimo loro la mia totale solidarietà e spero proprio che tutte le sanzioni vengano sospese».

Anche il partito di Gori, il Pd, ieri ha diramato una nota ufficiale firmata dal segretario provinciale Davide Casati e dal coordinatore dei sindaci del Pd, Marco Milesi, che è sindaco proprio di San Giovanni Bianco e che lunedì sera aveva preso parte alla conferenza stampa alla «Green House» di Zogno con un nutrito gruppo di colleghi primi cittadini, tra cui il presidente della Comunità montana e sindaco di Lenna Jonathan Lobati, nella quale era stata sottolineata la presa di posizione netta e congiunta contro i provvedimenti: «Il Partito democratico bergamasco esprime il proprio pieno sostegno ai 37 Sindaci della Valle Brembana che, al fine di sostenere l’importanza del presidio ospedaliero di San Giovanni Bianco, si stanno vedendo notificare verbali di violazione amministrativa, con sanzioni da 1.000 a 4.000 euro, per aver preso parte con fascia tricolore alla manifestazione pacifica tenutasi il giorno 7 agosto – si legge nella nota –. I sindaci, in rappresentanza dei cittadini della Valle Brembana, chiedono di poter veder garantiti i servizi sanitari presso l’ospedale di San Giovanni Bianco, considerate anche le già evidenti criticità che gravano sulla Valle Brembana. Riteniamo assurdo che vengano notificati verbali per blocco della libera circolazione di veicoli, quando proprio cittadini e sindaci stavano chiedendo il ripristino dei servizi presso l’ospedale di San Giovanni Bianco».

Sulla vicenda, dopo che lunedì si erano già espressi Daniele Belotti, Stefano Benigni e Alessandro Sorte, ieri è intervenuto con un post social di solidarietà anche Antonio Misiani, parlamentare pd bergamasco: «Una decisione sconcertante. Ai sindaci della Val Brembana va tutta la mia solidarietà per quanto accaduto e per la loro battaglia in difesa di un servizio pubblico essenziale. Mi auguro che dalla Prefettura arrivi un ripensamento».

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale Pd Jacopo Scandella, che torna sul tema della motivazioni che avevano spinto i sindaci a manifestare: «Regione Lombardia negli ultimi anni è stata sorda a tutte le richieste di intervento e miglioramento della sanità territoriale, soprattutto nei territori di montagna. I sindaci sono scesi in piazza per salvaguardare un importante presidio sanitario locale quale è l’ospedale di San Giovanni Bianco».

Il sindaco di Piazza Brembana Stefano Ambrosioni ha invece voluto scrivere direttamente ai propri cittadini, parlando di «rammarico, imbarazzo e indignazione» e di una «situazione irragionevole, nella quale lo Stato reprime una costola dello Stato, mostrando la febbre di un sistema che va messo sotto la lente ed evidenzia il difficile equilibrio tra democrazia e potere. Non ci fermiamo sicuramente. Un diritto è un diritto e va difeso».

In serata anche il leader della Lega Matteo Salvini ha fatto sentire la sua voce: «Dove non arrivano le leggi deve arrivare il buon senso, chiederò personalmente l’intervento di prefetto e ministro per togliere queste sanzioni ai primi cittadini».

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