Vaccini, un hub gestito dai medici di base
Ad Albino la prima esperienza in Italia

Nell’auditorium comunale da metà aprile la cooperativa Iml si occuperà dell’intera filiera delle vaccinazioni anti Covid, con una quarantina di dottori e 15 infermieri. I camici bianchi saranno in campo anche su 4 linee alla Fiera di Bergamo. «Abbiamo fortemente voluto che questa esperienza partisse da Albino, come omaggio a una terra che ha sofferto e subìto l’avanzata del Covid nella Bergamasca».

Albino, auditorium comunale. La prima campagna vaccinale in Italia completamente gestita da una cooperativa di medici di famiglia si svolgerà qui, nel cuore di quella media Val Seriana tanto martoriata dal virus. A partire da metà aprile la cooperativa Iml (Iniziativa medica lombarda) si occuperà dell’intera filiera di operazioni che compongono la campagna di immunizzazione contro SarS-CoV-2: il personale sarà interamente messo a disposizione dalla cooperativa, con medici (una quarantina) e infermieri (una quindicina) pronti a vaccinare su tre linee dal lunedì al sabato, 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, con una media prevista di circa 500 somministrazioni al dì. Accanto al personale sanitario anche una ventina di amministrativi, sempre di Iml, che si occuperanno di sbrigare le pratiche pre e post iniezione.

La cooperativa, che dal 2011 riunisce 715 medici provenienti da tutta la Lombardia (260 i bergamaschi), ha il suo quartier generale a Bergamo: e al timone c’è Mario Sorlini, 68 anni, storico medico di famiglia di Albino, in pensione dal dicembre dopo 40 anni in ambulatorio. «Il nostro è il primo esempio in Italia di una campagna vaccinale contro il Covid-19 interamente gestita dai medici di famiglia. E abbiamo fortemente voluto che questa esperienza partisse da Albino, come omaggio a una terra che ha sofferto e subìto l’avanzata del Covid nella Bergamasca». La cooperativa Iml ha già siglato l’accordo con Ats Bergamo per partire con la campagna: l’auditorium albinese, messo a disposizione dal Municipio, è in fase di allestimento e - dosi permettendo - si partirà a metà aprile, non appena scatterà la campagna di massa. I medici - una quarantina quelli a disposizione, almeno inizialmente - si alterneranno con turni di quattro ore ciascuno: 8-12, 12-16 e 16 -20. Turni che consentiranno loro di continuare a portare avanti anche le attività ambulatoriali.

Ma la cooperativa di camici bianchi non gestirà solo la campagna ad Albino. Il personale sanitario e gli amministrativi di Iml scenderanno in campo anche a Bergamo: «Gestiremo la campagna anche in un padiglione della Fiera – spiega Sorlini –. Ats ci ha chiesto una mano anche per lavorare sulla città, e sono già una sessantina i medici che si sono messi a disposizione. Anche in Fiera lavoreremo in autonomia, con il nostro personale, e con gli stessi orari di Albino: a Bergamo contiamo però di allestire quattro linee vaccinali, per una media di circa 600 vaccini al giorno».

I cittadini non potranno prenotarsi contattando direttamente la cooperativa di medici di famiglia: al momento pare che le prenotazioni rimarranno in capo ai sistemi messi a disposizione da Regione e Governo. «Ma se ce lo concedessero, noi saremmo pronti a gestire anche le prenotazioni – assicura Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, nonchè consigliere di Iml –. La cooperativa ha a disposizione un call center che viene generalmente utilizzato per la gestione dei pazienti cronici, e che in questo preciso momento storico è sottoutilizzato. Sarebbe molto semplice impiegarlo per le prenotazioni delle vaccinazioni». E anche lo stesso Marinoni sarà fra i medici vaccinatori: «Sì, lo farò come volontario, nella mia Albino. Il fatto che un centinaio di miei colleghi, fra Albino e Bergamo, abbiano già aderito a questa esperienza unica in Italia testimonia la volontà dei medici di base di scendere in campo per velocizzare la campagna».

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