«Norme sui bonus in edilizia: una modifica ogni 16 giorni»

Il report . Confartigianato Bergamo conta 224 interventi su detrazioni fiscali edilizie e Superbonus dal 2020.

A guardarla dalla parte delle aziende, il vero problema, ora come ora, è svuotare quei cassetti fiscali più o meno colmi di crediti che gli imprenditori edili devono riscuotere. Difficile quantificarne il valore, più semplice, invece, ipotizzare che già da mesi chi ha effettuato lavori di ristrutturazione usufruendo dei vari bonus edilizi fa fatica a tradurre in liquidità i crediti fiscali acquisiti.

Mancanza di liquidità

«Gli artigiani - spiega Giacinto Giambellini, presidente di Confartigianato Imprese Bergamo - hanno bisogno di conoscere il quando: quando, cioè, potranno essere rimborsati dei crediti fiscali maturati dopo aver effettuato i lavori». Perché «molte delle imprese nostre associate rischiano di “morire” per mancanza di liquidità», sottolinea Giambellini, precisando che il mondo casa non contempla solo i costruttori, ma anche figure come elettricisti, idraulici, serramentisti, vetrai. Giusto oggi, a Roma, è in programma il direttivo nazionale degli impiantisti di Confartigianato, per decidere la linea da presentare al governo sui provvedimenti presi di recente.

Forse, tutti i cambi in corsa che ci sono stati - dal 2020 a oggi - dal punto di vista normativo non hanno aiutato. «Ricordo che ci sono stati un totale di 224 interventi su detrazioni fiscali edilizie e Superbonus - continua Giambellini -: nel dettaglio si tratta di 29 interventi legislativi distribuiti su 16 tra leggi, decreti legge e decreti ministeriali, di cui 24 solo nell’ultimo anno, vale a dire una modifica legislativa ogni 16 giorni». Inoltre, «si sommano nove provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle Entrate e 186 documenti di prassi, costituiti da sei circolari, quattro risoluzioni, 157 risposte ad interpello e 19 Faq».

È come iniziare una gara di corsa, in cui le regole cambiano durante il percorso. È stato il governo Conte bis, il 19 maggio 2020, in piena pandemìa, ad introdurre le norme per la cessione del credito e per lo sconto in fattura, che riguardano anche il Superbonus, oltre a misure come le detrazioni per efficientamento energetico e per la ristrutturazione edilizia. Norme che si andavano ad affiancare alla possibilità di recuperare il credito attraverso la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi.

Di questi tre modi diversi di usufruire dei benefici sulla ristrutturazione per i nuovi lavori - messi in campo con l’obiettivo di recuperare il patrimonio edilizio esistente - oggi è rimasta solo la detrazione fiscale. Perché dal 16 febbraio di quest’anno, il governo Meloni ha abolito sia la cessione del credito, sia lo sconto in fattura per i nuovi lavori e si attendono soluzioni per recuperare ciò che giace nei cassetti fiscali delle aziende che hanno già effettuato i lavori. «L’auspicio ovviamente - afferma Giambellini - è che vengano offerte il prima possibile delle soluzioni alle imprese per evitare un eventuale collasso del sistema».

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