La «Casa di Leo» cresce: presentato il progetto di ampliamento - Foto

La serata benefica. Alla «cena del cuore» ad Astino illustrato l’intervento: 2.000 mq in più per la struttura d’accoglienza di Treviolo.

Un’esperienza di «housing sociale» che ospita le famiglie di quei bambini che sono soggetti a lunghe e frequenti cure presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII. Lunedì, ad Astino, l’associazione «La Casa di Leo» ha potuto raccontarsi durante la «cena del cuore tra i Colli», presentando, agli oltre 200 partecipanti all’evento, il progetto «Leo diventa grande», pensato per far espandere ulteriormente la struttura d’accoglienza di Treviolo (inaugurata 4 anni fa) all’insegna di generosità, amore e prossimità.

Il piano prevede l’ampliamento della «Casa di Leo», aggiungendole quasi 2.000 metri quadri di superficie: ci saranno 10 stanze, 3 appartamenti, un’area comune triplicata, una parte interrata per dare spazio ai servizi alla famiglia e dell’associazione (come lavanderia, supporto pedagogico e psicofisico, infermeria e sala riunioni), un giardino con un patio dove implementare i laboratori, una scalinata esterna e un terrazzo per eventi e attività varie. L’intervento si è reso necessario perché le cinque unità abitative attuali non sono più sufficienti a soddisfare le reali esigenze di accoglienza.

Diverse richieste non possono essere accettate a causa della limitata disponibilità di spazi. E per questo si è deciso di dare il via ad una raccolta fondi per iniziare l’ingrandimento della struttura. «Per il progetto di ampliamento c’è ancora molto da fare, ma ci sono delle ottime basi: sappiamo di non essere soli e per noi vale molto», ha detto Susanna Berlendis, presidente dell’associazione Eos Aps e mamma di Leo, scomparso per una malattia rara. Sono intervenuti anche Fabrizio Viola, architetto e ingegnere progettista della Casa, e Michele Morghen, papà del piccolo Leo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA