Scienza e Tecnologia
Lunedì 03 Novembre 2025
Campi Flegrei, una faglia dietro la distribuzione concentrata dei terremoti
A partire dal 2023 i terremoti che avvengono nei Campi Flegrei si sono intensificati soprattutto nella zona centrale della caldera, tra Pozzuoli e Bagnoli, con terremoti via via più frequenti e intensi. Si è passati così da una microsismicità diffusa in tutta la caldera a una distribuzione concentrata in un'area precisa della crosta. Un cambiamento che viene interpretato dai sismologi come il segnale che indica la formazione di una nuova faglia oppure la riattivazione di una vecchia faglia . Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment, frutto della collaborazione tra l’Università Roma Tre e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il cambiamento spiegherebbe inoltre l' aumento della frequenza e dell'i ntensità dei terremoti negli ultimi anni .
"Il fenomeno osservato è fondamentale per spiegare la localizzazione e i meccanismi dei terremoti - dice Guido Giordano, professore all'Università Roma Tre e coordinatore della ricerca - e suggerisce che il comportamento della crosta sia cambiato nel tempo . Questo può avere implicazioni rilevanti non solo per il potenziamento del monitoraggio , ma anche per la definizione della massima magnitudo attesa ".
Lo studio si inserisce nel solco di altre ricerche indipendenti che avevano già evidenziato un cambiamento nella relazione tra frequenza della sismicità e intensità del sollevamento del suolo. "La nostra indagine - sottolinea Francesca Bianco, dirigente di ricerca dell’Ingv e coautrice dello studio - ha beneficiato di un' enorme quantità di dati sperimentali di alta qualità, analizzati con metodologie innovative. Anche in questo caso - aggiunge Bianco - il connubio tra monitoraggio e ricerca scientifica si è rivelato essenziale per acquisire nuove conoscenze sui processi in corso ai Campi Flegrei".
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