Aumenta di 160 milioni al Fondo di finanziamento della ricerca

"Proseguiamo la strategia di valorizzazione della ricerca italiana e aggiungiamo al Fondo ordinario di finanziamento degli enti pubblici di ricerca una premialità di 160 milioni di euro. Questa è in parte la risposta ad appello che ho ricevuto oggi dai ricercatori del Pnrr, ricercatori le cui motivazioni io comprendo molto bene essendo stata anch'io ricercatore. Comprendo cosa significhi trovarsi in un limbo in cui non si conosce quale sarà il nostro destino professionale". Lo ha detto la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini al termine dellla riunione del Cdm.

"Abbiamo poi predisposto - ha proseguito Bernini - un fondo, di concerto con Confindustria, per fare in modo che attraverso il credito d'imposta di 10mila euro pro-quota si possano stabilizzare a tempo indeterminato all'interno dell'impresa i ricercatori che hanno fatto dottorati industriali innovativi".
Previsto infine, ha aggiunto, "un aumento del Fondo di finanziamento ordinario delle università di 336 milioni di euro rispetto all'anno scrso, che saranno convogliati anche per la stabilizzazione dei ricercatori".

Zoccoli (Coper), l'aumento del Foe un'ottima notizia
"L’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto-legge Università è un’ottima notizia: con il decreto, infatti, viene approvato anche un significativo aumento (saranno complessivamente 160 milioni di euro in tre anni) del Foe, ossia il fondo ordinario con cui gli enti pubblici di ricerca finanziano le proprie attività, dalle ricerche scientifiche alle infrastrutture di ricerca". E' quanto afferma Antonio Zoccoli, presidente della CoPER, la Consulta dei Presidenti degli Enti pubblici di Ricerca.

"Ringraziamo il ministero dell’Università e della Ricerca e il ministro Anna Maria Bernini per il continuo impegno nell’intraprendere iniziative a sostegno della ricerca per migliorare il nostro sistema nazionale in una prospettiva di sempre maggiore possibilità di programmazione delle risorse, umane ed economiche, capacità attrattiva e competitività sul piano internazionale", aggiunge Zoccoli. "Accogliamo positivamente anche la scelta di attribuzione su base premiale dei nuovi fondi, perché, se vogliamo investire nella ricerca scientifica come bene comune e risorsa per il Paese, dobbiamo valorizzare il meglio per realizzare il massimo".

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