Il Cardinal Zuppi: «La pace c’è, ma la troveremo solo insieme»

L’INTERVISTA. Il Cardinale Matteo Zuppi non ha dubbi: la chiave per la pace c’è, ma la possiamo trovare solo se la cerchiamo tutti insieme, a cominciare da una comunità internazionale più coesa e determinata a raggiungere l’obiettivo. Il direttore de L’Eco di Bergamo Alberto Ceresoli dialoga con il presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

L’accento è spiccatamente romano, ma i faticosi ritmi di lavoro a cui si sottopone apparentemente senza sforzo sono il frutto dell’imprinting brianzolo di mamma Carla, rimastogli nel sangue. «Noi romani abbiamo un rapporto tutto particolare con il tempo, ma è mamma che mi ha rovinato», dice sorridendo il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, l’uomo che Papa Francesco ha scelto come emissario per trovare una pace possibile tra Russia e Ucraina, che da oltre due anni ormai si combattono nel cuore dell’Europa.

Tema difficile, quello della pace, e non solo tra Putin e Zelensky, ma anche tra Israele e la Palestina, protagonisti di due conflitti per i quali Papa Francesco – che da tempo si spende per il «cessate il fuoco», unica voce a chiedere con fermezza la fine della guerra, di ogni guerra – è stato travolto da mille polemiche. Inutili e ingiustificate, capziose e ideologiche, fa capire il capo dei Vescovi italiani, che con il Pontefice condivide molto più di quanto possa sembrare, a cominciare dalla passione per l’umanità afflitta e diseredata e la convinzione che la chiave di volta stia tutta nella speranza cristiana contro ogni speranza, la fede incrollabile nell’uomo illuminato dall’Uomo.

La speranza nasce quando la difficoltà si manifesta, mai prima, perché finché le cose vanno bene nessuno pensa alla speranza. E allora la soluzione non può che venire da lì. Certo, non basta che a perseguirla sia un uomo soltanto, serve la volontà di tutti, a cominciare da una comunità internazionale consapevole e responsabile, convinta che la vittoria della pace sulla guerra passi dal diritto e dalla giustizia, non dalle armi. Temi – la guerra e la pace, ma anche il ruolo dell’Europa, della politica italiana, dei cattolici, il «fine vita», l’attualità e il futuro del Cristianesimo, i rapporti con l’Islam – di cui il presidente dei Vescovi italiani parla con grande serenità, lucidità e franchezza nell’intervista che segue.

Leggi tutta l’intervista di Alberto Ceresoli sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo di domenica 17 marzo

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