La salute / Hinterland
Mercoledì 15 Novembre 2023
Niente rimedi improvvisati per combattere l’alopecia
DERMATOLOGIA. La causa che porta a quella «areata» è spesso un trauma psichico o un periodo di forte stress.
È fonte di ansia e disagio, tanto da arrivare ad avere un forte impatto sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono. Parliamo dell’alopecia, una malattia molto comune che comporta la progressiva perdita dei capelli, che può colpire sia gli uomini sia le donne. Ma perchè viene? Come si può curare? Lo abbiamo chiesto al dottor Antonio De Bitonto, responsabile dell’unità di Dermatologia del Policlinico San Marco e di Smart Clinic «Le Due Torri» di Stezzano, struttura quest’ultima in cui è possibile effettuare trattamenti a base di plasma ricco di piastrine o PRP, innovativa terapia contro il diradamento dei capelli e l’alopecia.
Dottor De Bitonto, cosa si intende per alopecia?
«L’alopecia è una patologia che comporta una notevole diminuzione della quantità dei capelli o dei follicoli piliferi, ovvero delle cavità all’interno del derma da cui si origina il pelo. Può manifestarsi come una perdita graduale a partire dalla sommità della testa con la comparsa di chiazze di calvizie, può avere un esordio improvviso e, inoltre, essere associata alla perdita dei follicoli piliferi in altre parti del corpo. L’alopecia si distingue in cicatriziale, quando la perdita di capelli è dovuta all’atrofizzazione dei follicoli piliferi, ovvero delle cavità all’interno del derma da cui si origina il pelo, ed è irreversibile; non-cicatriziale quando è causata da processi che riducono o rallentano la crescita dei capelli senza danneggiare irreparabilmente il follicolo pilifero e tendenzialmente sono temporanei. Tra le forme non – cicatriziali, le più comuni sono l’alopecia androgenetica, chiamata anche calvizie, e l’alopecia areata».
Da cosa dipende l’alopecia androgenetica? Può colpire anche le donne?
«Colpisce circa l’80% degli uomini e il 50% delle donne, con un maggior numero di episodi con l’aumentare dell’età. Nella donna in particolare la malattia si manifesta spesso dopo la menopausa. L’origine di questa patologia dipende da due cause concomitanti: sensibilità del capello agli ormoni androgeni (ormoni maschili) presenti nell’organismo; predisposizione genetica. Le manifestazioni dell’alopecia androgenetica risultano diverse nei due sessi. Negli uomini, si verifica un progressivo diradamento nell’area fronto-temporale e nel vertice, mentre nella donna sono interessati soprattutto il vertice e la zona frontale. In alcuni casi, è accompagnata da seborrea e desquamazione».
Quali sono invece le cause dell’alopecia areata e come si manifesta?
«L’alopecia areata è una malattia autoimmune dei bulbi piliferi (reazione anomala del sistema immunitario che riconosce come estranei i bulbi piliferi e li colpisce), talora associata ad altre patologie autoimmuni (tiroidite, vitiligine). Provoca la caduta dei capelli a chiazze grandi come una moneta o più estese e, a volte, anche dei peli di ciglia, sopracciglia, barba o altre parti del corpo. Si tratta di un fenomeno che colpisce indipendentemente dal sesso e dall’età. La causa che porta alla comparsa dell’alopecia areata è spesso un trauma psichico o un periodo di particolare stress. Nel caso dell’alopecia areata con chiazze di piccole dimensioni talvolta i capelli ricrescono da soli. La maggior parte dei casi, però, richiede trattamenti specifici, su consiglio dello specialista».
Come si diagnostica il problema?
«Per diagnosticare correttamente l’alopecia e individuare il trattamento più adeguato è necessario chiedere il consulto di un medico dermatologo. Il dermatologo per prima cosa esamina la storia clinica del paziente per individuare eventuali cause scatenanti (familiarità, malattie, assunzione di farmaci, diete, eventi stressanti etc.) il problema. In seguito esegue l’esame obiettivo del cuoio capelluto. Sulla base delle informazioni raccolte, sarà lo specialista a decidere se sia necessario effettuare esami aggiuntivi: del sangue, controllo dei valori ormonali, della tiroide, eccetera».
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