
L'annuncio arriva a quasi 30 anni dalla scoperta del primo esopianeta , 51 Pegasi b , attorno a una stella simile al Sole . E' stato scoperto il 6 ottobre 1995 dagli astronomi Michel Mayor e Didier Queloz, premiati con il Nobel nel 2019 , 51 Pegasi b è un gigante gassoso 0,64 volte più massiccio di Giove, distante circa 50 anni luce.
La lista degli esopianeti è destinata a crescere ancora rapidamente perché sono stati già osservati altri 8.000 pianeti la cui esistenza deve essere confermata da nuove, più dettagliate, osservazioni.
I 6.000 esopianeti finora scoperti hanno masse e composizioni molto diverse, così come le caratteristiche orbitali e le dimensione: il loro catalogo comprende sosia di Nettuno e Giove caldi, giganti gassosi con temperature molto alte e pianeti rocciosi come le Superterre, con una massa maggiore rispetto a quella del nostro pianeta, accanto a una manciata di pianeti situati nella cosiddetta fascia di abitabilità , ossia alla giusta distanza dalla stella per poter avere acqua allo stato liquido.
“Ce n'è uno che non abbiamo ancora trovato: un pianeta proprio come il nostro. Almeno, non ancora – afferma la Nasa nel video che ha rilasciato per celebrare il traguardo dei 6.000 esopianeti – ma stiamo entrando nel prossimo grande capitolo dell'esplorazione: mondi oltre la nostra immaginazione”.
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