Giacomo Agostini: «Già quando ero piccolo avevo in testa solo le moto»

L’INTERVISTA. Il pluricampione del mondo di motociclismo, il bergamasco Giacomo Agostini si racconta a L’Eco di Bergamo Incontra.

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È il pilota che ha vinto di più nella storia del Motomondiale, Giacomo Agostini è una leggenda vivente del motociclismo internazionale con i suoi 15 titoli mondiali, solo Valentino Rossi ha accarezzato per qualche tempo l’idea di poterlo raggiungere, ma alla fine nemmeno lui ci è riuscito.

La passione per la velocità e le due ruote inizia presto: già da giovane capisce che è la sua strada, nonostante all’inizio il padre non supporti la sua scelta: «Fin da piccolo pensavo solo alle moto, mio padre mi diceva che avrei dovuto iniziare a pensare alla scuola e all’università, ma io gli rispondevo che dovevo correre e lui non si capacitava di dove potesse essere nata tutta quella mia passione».

Tutto parte dalla passione

Le prime gare sono delle vere e proprie avventure. Senza soldi e senza team, Agostini partecipa alle prime gare portando con sè il fornaio del paese come meccanico «non sapeva nemmeno come si toglieva una candela». Ma niente lo può fermare e quelli che per molti potrebbero essere ostacoli per lui sono, invece, solo spinte a dare tutto se stesso.Comincia a vincere e a farsi notare. Nel 1965 il grande balzo all’Mv Agusta e l’anno successivo la vittoria del primo Mondiale: «Ai miei tempi era impegnativo, non potevamo cadere, perché cadere significava morire, non c’erano le tute di protezione che ci sono ora, con l’airbag, ogni caduta poteva rappresentare un serio pericolo per la nostra incolumità».

Agostini oggi lavora, è sposato da 33 anni con Maria, spagnola, conosciuta a 45 anni, quando aveva già smesso di correre: «Ero in Spagna, lei era la mia interprete. Ci siamo subito innamorati e l’anno dopo ci siamo sposati» racconta.

Giacomo Agostini per L'Eco di Bergamo Incontra. Video di Fabiana Tinaglia

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