Calcio, ora tocca all’Italia alla ricerca del gol perduto

Le sfide. Giusto il tempo di lasciare gli spogliatoi delle rispettive partite di campionato e i 29 giocatori convocati dal commissario tecnico Roberto Mancini (tra i quali l’atalantino Rafael Toloi) ieri sera si sono radunati a Coverciano.

La Serie A si ferma (ripartirà alla fine di settimana prossima) per lasciare spazio alla Nazionale. Torna la Nations League per le ultime due, decisive, giornate della fase a gironi al termine delle quali conosceremo le semifinaliste del 14 e 15 giugno 2023: passano le prime di ciascuno dei quattro gironi, gli azzurri sono nel terzo raggruppamento della Lega A e occupano il terzo posto con 5 punti, a -2 dalla capolista Ungheria e a -1 dalla Germania, mentre alle loro spalle chiude l’Inghilterra, a quota 2. L’Italia giocherà venerdì a San Siro contro gli inglesi (fischio d’inizio alle 20,45) e lunedì 26 a Budapest (20,45) contro gli ungheresi. Due impegni tosti, da vincere entrambi se si vuole andare alla fase finale. E occhio ai passi falsi, perché se si finisce in coda al girone si retrocede in B: non è un ammonimento da menagramo, ci eravamo lasciati dopo la scoppola presa dalla Germania, il disastroso 5-2 al Borussia-Park di Mönchengladbach, il 14 giugno scorso.

È legittimo chiedersi a che grado siano le motivazioni degli azzurri, dopo la seconda eliminazione di fila nella corsa ai Mondiali. Va bene l’attaccamento alla maglia, ma Mancini ha qualche problemino da risolvere con la sua Italia: una difesa che, nonostante un Donnarumma tra i migliori (al di là di qualche leggerezza), ha già subìto troppe reti, sette (più tre, per mano dell’Argentina, nella Supercoppa mondiale), nelle partite precedenti; un attacco che di gol ne fa pochini, cinque, e che ruota intorno al nome di Immobile, uno che non riesce a ripetere in Nazionale il rendimento che garantisce alla Lazio. Mancini ha sottolineato più volte che «non segniamo più». Scorrendo la lista dei convocati nel reparto avanzato, quel che passa il convento non è associabile alla voce fenomeni. E basta guardare la classifica marcatori della Serie A: le prime posizioni sono affollate di stranieri, il primo italiano è il solito Immobile con 5 reti. La carenza di gol è un guaio che ci trasciniamo da tempo, servirà il soccorso dagli altri reparti e uno scatto d’orgoglio: alla fine è sempre questione di testa.

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