
(ANSA) - ROMA, 07 MAG - Negli ultimi 66 milioni di anni il clima del pianeta non è mai stato così altalenante, alternando periodi caldi e freddi. A dirlo è lo studio internazionale pubblicato sulla rivista Scientific Report guidato da Tommaso Alberti, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha permesso di capire meglio il ruolo dei cosiddetti tipping points, ossia le soglie critiche superate le quali il clima subisce cambiamenti irreversibili.
Nel corso della sua storia geologica il nostro pianeta ha attraversato fasi climatiche molto differenti tra loro: periodi caldi o caldissimi, in cui non esistevano le calotte polari, o periodi come quello attuale in cui la presenza di ghiacci ai poli ha un ruolo chiave per regolare il clima globale. "Il nostro lavoro mostra che i tipping points climatici non si manifestano con le stesse dinamiche nei diversi periodi geologici della Terra", ha detto Alberti, e il periodo attuale è particolarmente sensibile alle 'piccole' perturbazioni indotte dall'attività umana. Il nostro periodo "è caratterizzato da un comportamento più 'intermittente' rispetto ai periodi caldi del passato, con transizioni più rapide tra stati climatici diversi", ha aggiunto Fabio Florindo, Presidente dell'Ingv e co-autore dello studio. "Questa variabilità rende ancora più difficile prevedere con precisione l'evoluzione del nostro clima e impone un'attenzione particolare nello studio dei tipping points". Inoltre, l'avvicinarsi a queste soglie critiche, che possono portare al collasso delle calotte glaciali o il rallentamento della circolazione oceanica globale, sono accompagnati da un aumento della frequenza e dell'intensità di eventi estremi. (ANSA).
© RIPRODUZIONE RISERVATA