Marevivo, 'la plastica ci invade ma nessuno ne parla'

(ANSA) - ROMA, 20 AGO - "La plastica ci invade. La Conferenza Onu di Ginevra è stata un fallimento. E nessuno ne parla". E' sintetizzata in queste frasi "l'inquietudine" di Marevivo che scrive una lettera aperta ai direttori dei Media "per denunciare il silenzio assordante che ha accompagnato il fallimento della recente conferenza internazionale di Ginevra, convocata per avviare un Trattato globale sulla regolamentazione della produzione di plastica".

"Ben 184 Paesi erano presenti. Ma una decina si sono opposti.

Tanto è bastato per far naufragare un accordo che avrebbe potuto segnare una svolta storica per il futuro dell'umanità - rileva Marevivo - Tra i Paesi contrari figurano Stati Uniti, Arabia Saudita, Russia, Cina, India, Iran, Brasile, Cuba, Pakistan, Kenya e Nicaragua: nazioni che, per diversi motivi, proteggono forti interessi economici legati alla filiera della plastica e del petrolchimico".

La ong osserva che "stiamo parlando di un'emergenza planetaria. Le ricerche degli ultimi anni sono allarmanti: le microplastiche sono state rinvenute nel sangue umano, nel cervello, nella placenta, nel latte materno, nelle arterie e perfino nel liquido seminale. Le indagini scientifiche sono ancora in corso, ma si sospetta un legame con disturbi gravissimi: ictus, infertilità, obesità, alterazioni neurologiche. Il danno è ormai sistemico".

La Fondazione ambientalista si chiede allora "perché l'informazione tace? Chi trae vantaggio? Quali interessi si stanno proteggendo? Le lobby della plastica - dalla chimica al petrolio, dalla grande distribuzione all'industria alimentare - sono tra le più potenti al mondo. Nessuno è disposto a perdere terreno. Ma chi sta difendendo la salute pubblica? Chi sta proteggendo i nostri figli?".

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha parlato chiaramente di un rischio di "suicidio collettivo" se non cambiamo rapidamente rotta sul fronte ambientale. Marevivo chiede quindi a tutti di "superare l'indifferenza e trattare la crisi da plastica per ciò che è: una vera e propria minaccia esistenziale". (ANSA).

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