Il voto ridisegna il territorio. E in Parlamento la «pattuglia» bergamasca è dimezzata: ecco chi entra e chi esce

Elezioni politiche 2022. Nella Bergamasca FdI è il primo partito e svetta in 238 Comuni su 243. Dalle Politiche del 2018 si dimezza il numero dei parlamentari bergamaschi, complice il «taglio delle poltrone» e la complicata geografia dei collegi. Su L’Eco di Bergamo di martedì 27 settembre lo speciale con dati e analisi.

Da venti a dieci. Dalle Politiche del 2018 a quelle di domenica si dimezza la «pattuglia» bergamasca in Parlamento, complice il «taglio delle poltrone» e la complicata geografia dei collegi. Sono quattro i senatori: il «veterano» della Lega Roberto Calderoli, il riconfermato Antonio Misiani per il Pd (al quarto mandato, ma questa volta eletto a Milano), bis anche per Daisy Pirovano della Lega e al debutto l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata per Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, novità di questa tornata per Bergamo, porta alla Camera anche il coordinatore provinciale Andrea Tremaglia.

Altri cinque i deputati: nel centrodestra Alessandro Sorte e Stefano Benigni, che dopo la parentesi in «Cambiamo», sono tornati sotto l’ala di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi, la leghista Rebecca Frassini; nel centrosinistra il segretario regionale dei Democratici Vinicio Peluffo, milanese capolista al proporzionale per Bergamo, e Devis Dori, eletto con «Alleanza Verdi-Sinistra». Tutti i partiti risultano ridimensionati: la Lega passa da 8 a 3 esponenti, Forza Italia da 4 a 2, il Pd da 3 a 2. I 5Stelle (dopo il passaggio degli eletti del 2018 in altri movimenti) a questo giro non hanno avuto eletti bergamaschi. Tutti, dopo una giornata alle prese con l’«effetto flipper» della legge elettorale e i suoi algoritmi, assicurano di mantenere il legame con Bergamo e di mettersi subito al lavoro per affrontare i diversi problemi sul tavolo.

Lo tsunami arriva da destra

Nel centrodestra festeggia (e tanto) solo Fratelli d’Italia. Lo tsunami arriva da destra e questa volta travolge per primi gli alleati della Lega, abituati a dominare in lungo e in largo la Bergamasca e che in questo giro si devono accontentare di Chiuduno (paese dell’ex sindaco Stefano Locatelli che ha mancato l’obiettivo dell’elezione alla Camera) e Foppolo. Poi ci sono Bergamo, la storica roccaforte rossa di Castro e Oltressenda Alta che vedono il Pd come primo partito, tutto il resto è in mano a FdI che svetta in 238 Comuni su 243. Un dato incredibile per un partito che alle Politiche del 2018 faticava ad andare oltre il 4% e che ora sfiora il 31 (30,82%) nel collegio plurinominale 1, quello che per estensione più si avvicina al precedente assetto territoriale: mancano sì 36 Comuni, ma nel 2018 per contro il plurinominale 2 preso come termine di riferimento ne comprendeva alcuni bresciani.

Gli esclusi

La lista degli esclusi dal Parlamento dopo la tornata elettorale di domenica è più lunga di quella di coloro che un biglietto per Roma sono riusciti a strapparlo. La squadra del Carroccio ha visto infatti più che dimezzarsi la rappresentanza tra Camera e Senato (erano otto i rappresentanti del territorio nella scorsa legislatura, nove se si considera anche Giulio Centemero, eletto nella Bergamasca, mentre ora i parlamentari del Carroccio eletti sono tre). Non ce l’ha fatta neppure il segretario provinciale Cristian Invernizzi e non è passato neppure il capolista alla Camera Giulio Centemero (milanese, ma con uno studio da commercialista in città), anche lui parlamentare uscente. E fuori dai giochi, inevitabilmente, è rimasto anche l’ex sindaco di Chiuduno Stefano Locatelli, responsabile nazionale degli Enti locali del partito, alla sua prima candidatura in Parlamento e anche lui in corsa nel listino proporzionale della Camera.

In serata è arrivata anche la notizia dell’esclusione di Alessandra Gallone, senatrice uscente di Forza Italia e coordinatrice azzurra della provincia di Bergamo (con un altro mandato alle spalle dal 2008 al 2013, sempre al Senato). Lascia la Camera dopo ben cinque mandati anche l’azzurro Gregorio Fontana. È rimasta in sospeso fino a sera anche la posizione del consigliere regionale Niccolò Carretta, segretario lombardo di Azione e candidato con la lista L’Italia sul serio (Azione/Italia Viva). In bilico fino a serata inoltrata anche Elena Carnevali, parlamentare uscente del Partito Democratico, in cerca del terzo mandato a Montecitorio in un collegio della provincia di Milano. Posizionata al quarto posto in quella che era considerata una delle poche roccaforti del centrosinistra in Lombardia (ma con il capolista Enrico Letta che ha lasciato libero un posto, perché eletto in un altro collegio), l’onorevole dem ha passato tutta la giornata di ieri con un piede e mezzo fuori dal Parlamento, senza però avere la certezza definitiva.

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