La Regione: per i vaccini si reclutano i farmacisti

Farmacisti vaccinatori cercansi: con la terza dose che sarà aperta presto anche agli over 18 e il via libera al primo ciclo d’immunizzazione per i bambini dai 5 agli 11 anni, nelle prossime settimane è previsto un ulteriore incremento delle somministrazioni negli hub della Lombardia.

Serve più personale e così la Direzione generale Welfare di Regione Lombardia ha fatto appello alle centinaia di farmacisti (circa 200 in Bergamasca) che hanno frequentato i corsi di idoneità, affinché si mettano a disposizione dei centri vaccinali, offrendo 6 euro di compenso a inoculazione.

«Noi siamo favorevoli e solleciteremo i nostri iscritti già da domani (oggi, ndr) – dice Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei Farmacisti –. Del resto è da mesi che ci siamo messi a disposizione per la somministrazione dei vaccini, anche come farmacisti volontari di Protezione civile». Difficile, però, sapere in quanti risponderanno all’appello della Regione: «Da una parte l’Ats, con lungimiranza, si sta muovendo per attivare dei mini-hub vaccinali in collaborazione anche con gli enti locali, che saranno proprio le farmacie a gestire – spiega De Amici –. D’altra parte, però, se questo progetto andrà in porto, non potremo garantire disponibilità anche altrove, visto che in questi mesi siamo già oberati di lavoro».

Intanto in provincia di Bergamo sono ancora solo una decina le farmacie che stanno somministrando il vaccino anti Covid. Un numero esiguo, rispetto alle disponibilità espresse ancora prima dell’estate, ma che potrebbe presto triplicare : «Quelle in attesa di essere attivate – spiega Gianni Petrosillo, presidente di Federfarma – sono una ventina. Stanno arrivando le credenziali in queste ore, dopodiché si potrà iniziare a chiedere le prime dosi». Questioni burocratiche e informatiche, le stesse che da mesi impediscono di fatto di concretizzare una disponibilità che i farmacisti avevano dato già in primavera e che molti nel frattempo hanno ritirato: «Le modalità sono cambiate – dice ancora Petrosillo – e stiamo incoraggiando di nuovo le farmacie ad aderire. Certo, in questo momento siamo tutti impegnati con i tamponi, ma è necessario sollecitare i colleghi a procedere con le vaccinazioni. Stiamo facendo il possibile per immunizzare il maggior numero di persone in breve tempo, anche cercando soluzioni alternative».

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