Palafrizzoni, un fondo per ripartire
Aiuto per turismo, cultura e commercio

Trecentomila euro destinati a tre ambiti: sociosanitario, turistico-culturale, commercio e produzione. Anche Milano ha fatto altrettanto: si punta ad attirare contributi dei diversi privati che si sono già detti disponibili.

Un aiuto per ricominciare, per guardare avanti, per provare ad andare oltre l’emergenza del coronavirus con il suo carico di dolore e morte. Palazzo Frizzoni ha costituito un fondo di mutuo soccorso per la città di Bergamo, sul modello di quanto fatto poche ore prima dal Comune di Milano.

In una delibera di una Giunta rigorosamente a distanza e virtuale, Palafrizzoni ci mette 300mila euro, per cominciare, forte del fatto che «già diversi soggetti hanno espresso solidarietà e disponibilità a partecipare attivamente alla fase del rilancio e della ripresa economica della città» si legge nella delibera. In sostanza è un fondo aperto ai privati.

Ecco dove agire

Sono tre gli ambiti d’azione individuati dal Comune, tre punti dai quali ripartire. Il primo, quello sociosanitario: «Sostenere e potenziare, seguendo l’evolversi degli eventi e le priorità che emergeranno, i servizi di assistenza agli anziani e ai soggetti più esposti agli effetti dell’emergenza, in raccordo e integrazione con gli interventi di cura e carattere sanitario, anche potenziando i servizi e contribuendo alle esigenze delle strutture ospedaliere».

Il secondo, quello turistico e culturale, più volte richiamato dal sindaco Giorgio Gori in queste settimane difficili. «Ritrovare, prima possibile, la vocazione turistica e culturale che la città di Bergamo ha sviluppato e declinato negli ultimi anni, a sostegno di tutti gli operatori economici attivi e delle istituzioni culturali che qualificano il contesto territoriale».

Il terzo, il commercio e le attività produttive: «Sostenere la ripresa e il rilancio delle attività produttive e commerciali, che dovranno gestire una fase di avvio post emergenza senza precedenti, con esigenze di liquidità, accesso al credito e sostegno agli investimenti».

«Serve coinvolgimento di tutti»

Una scelta conseguenza del fatto che «l’emergenza, più ancora che altrove, qui ha colpito famiglie e imprese, servizi essenziali e attività commerciali e produttive, in maniera così estrema che la fase della ripresa e del rilancio non può dipendere solo dal dispiegarsi delle spontanee dinamiche di mercato» si legge nella delibera.

Le prime misure varate dal governo «si concretizzano in varie forme di agevolazioni fiscali e sospensione dei termini relativi agli adempimenti e versamenti tributari e di sostegno al settore delle imprese, del commercio, del lavoro autonomo e dei lavoratori subordinati«. Ma per ripartire davvero servirà il coinvolgimento di tutti, «della solidarietà dei privati e delle formazioni sociali attraverso erogazioni liberali, ma anche del volontariato, di attività di enti e organizzazioni non profit».

Palafrizzoni prepara così il terreno con 300mila euro ricavati in tre tranche uguali da altrettante voci di bilancio: trasferimenti correnti all’Agenzia per la mobilità, trasferimenti correnti ad operatori economici per sistemi di sicurezza e contributi ad associazioni, enti e comitati. Una variazione di bilancio per provare a guardare più in là, e ripartire.

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