Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 07 Aprile 2021
Regole più severe per le quarantene nelle scuole, da oggi 70 mila studenti in classe
Mercoledì 7 aprile il rientro dagli asili alla prima media, per gli altri studenti resta la Dad. Quarantena per tutti coloro che hanno avuto contatti con un positivo.
Dopo le vacanze pasquali ricominciano le lezioni per le scuole di ogni ordine e grado. Con una differenza: per i più grandi, dalla seconda della scuola secondaria di primo grado alla quinta secondaria di secondo grado, le lezioni saranno ancora a distanza, via pc; per gli oltre 70 mila tra bambini e bambine della scuola dell’infanzia e studenti e studentesse della scuola primaria e della prima della secondaria di primo grado, invece, da questa mattina si torna sui banchi.
Le nuove misure
Un rientro fissato dal decreto governativo del primo aprile, che decide che la presenza fisica degli studenti in classe fino alla prima media deve essere garantita anche in zona rossa, e che nemmeno le Regioni possono decidere di adottare misure più restrittive. Un ritorno tra i banchi con qualche regola in più: nei giorni scorsi sono arrivate alle scuole anche le nuove linee guida di Ats Bergamo, per migliorare il tracciamento dei casi di coronavirus e contrastare la diffusone di eventuali focolai. «Ats ci ha dato indicazioni più restrittive – spiega la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani –. Per esempio, che il tampone deve essere fatto dopo 14 giorni, e che per quanto riguarda i contatti all’interno della scuola non contano più, come accadeva prima, le dichiarazioni rispetto al mantenimento delle distanze e dei dispositivi di protezione individuale. D’ora in poi per tutti coloro che verranno a contatto con un positivo scatterà la quarantena. Un insegnante che dovesse risultare positivo, per esempio, manderebbe in quarantena direttamente tutte le classi con cui è entrato in contatto. Questa è una situazione che potrebbe incidere di più soprattutto sulle scuole secondarie di primo grado, dove ci sono professori che hanno poche ore per classe, ma che lavorano su più classi. Si tratta di una strategia messa in atto per bloccare immediatamente possibili focolai, dovuti in particolare modo alla variante inglese, che è molto contagiosa». Al di là delle indicazioni più restrittive, la sensazione è quella di un nuovo inizio. L’ennesimo in quest’anno scolastico «a intermittenza», ma che comunque non può che essere accolto come una nota positiva da tutto il mondo della scuola.
«Felici si possa tornare»
«Siamo felici che si possa tornare fisicamente in classe – aggiunge Graziani –, almeno alla scuola dell’infanzia, alla primaria e alla prima classe della secondaria di primo grado. Almeno i bambini ritroveranno quella dimensione che non è solo educativa, ma anche di relazione. Ci auguriamo poi di diventare presto arancioni e di veder tornare in classe un numero maggiore di studenti. Prendiamo questa nuova riapertura come un buon inizio, un primo passo verso la riapertura di tutte le scuole. Un altro elemento positivo in questo momento non può non essere quello relativo alle vaccinazioni. Il personale scolastico della nostra provincia ha risposto davvero in modo positivo alla chiamata vaccinale, e mi pare si possa dire che da questo punto di vista siamo in dirittura d’arrivo. L’adesione è stata massiccia e questo è sicuramente un elemento positivo e favorevole alla riapertura delle scuole in maggiore sicurezza. Oggi però possiamo dire che vediamo un po’ di luce in fondo al tunnel». Un sentimento positivo condiviso da tutti i dirigenti scolastici, anche da quelli che, per ora, continueranno con le lezioni a distanza. «Ats Bergamo – sottolinea Gloria Farisé, dirigente del Falcone di Bergamo e presidente della locale Anp, l’Associazione nazionale dei presidi – è stata molto collaborativa e ha già dato informazioni dettagliate ai dirigenti, anche nel corso di una conferenza di servizio. Ovviamente i dirigenti sono contenti, almeno i bambini piccoli possono tornare in classe. La scuola non è solo trasmissione di contenuti, ma soprattutto relazioni. Speriamo che rientrino al più presto anche le seconde e le terze delle secondarie di primo grado e le scuole secondarie di secondo grado. Speriamo che quando anche le altri classi riapriranno potranno farlo in sicurezza, senza ulteriori balletti di aperture e chiusure. Staremo a vedere come evolverà la situazione contagi e varianti».
Le domande dei genitori
Non possono che accogliere favorevolmente la notizia della riapertura in presenza anche i genitori, anche se un grande punto interrogativo rimane rispetto alla scelta di quali classi riportare fisicamente in presenza. «Non si capisce perché seconda e terza media debbano rimanere ancora a distanza – dice Monica Ravasio, presidente del CoorCoGe, il coordinamento dei comitati genitori –. Sono convinta che i ragazzi debbano rientrare a scuola e rientrare tutti. Stiamo considerando la scuola come un parcheggio, ma se pensiamo che la scuola sia molto altro, non vedo perché almeno la seconda e la terza media, che sono sul territorio e che non richiedono grandi spostamenti agli studenti, non possano tornare in classe. Credo che a scuola i ragazzi debbano imparare l’educazione alla cittadinanza e alla responsabilità e che per questo sia importante permettere loro di frequentare in presenza. In questo periodo poi non si è più parlato di trasporti e nemmeno della possibilità di fare tamponi per tracciare il contagio in modo preventivo. Temi che dovranno essere affrontati». Per ripartire con tutti i ragazzi in classe.
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