Al Druso arriva Marky, un veterano del punk

Ranica Il batterista statunitense Ramone, atteso nel locale già prima della pandemia, sarà sul palco giovedì 30 giugno. Ha tenuto oltre duemila concerti.

Al «Druso» di Ranica c’è grande attesa per Marky Ramone. Tutti si aspettano che salga sul palco e suoni il suo rock grezzo, selvaggio. È un veterano del punk, conosciuto nel mondo per essere stato membro dei Ramones, dal 1978 fino allo scioglimento del gruppo nel 1996. La storia è semplice: sostituisce in corsa Tommy Ramone, su invito di Johnny Ramone. Poi esce dal gruppo per un tempo e qualche problema, dal 1983 al 1987.

Del resto la vita della punk’n’roll band per antonomasia è tortuosa, piena di guai. Marky era atteso nel locale prima della pandemia, poi le cose sono andate come sappiamo, e dunque arriva giovedì 30 giugno con la sua band, i Blitzkrieg (inizio ore 21; ingresso 20 euro in prevendita, 25 in cassa).

Il batterista statunitense prima di far parte dei Ramones batte il tempo con Richard Hell & The Voidoids e i Dust, dimostrando di saper suonare anche in stile heavy metal. Parallelamente ai Ramones incide due album con il suo gruppo Marky Ramone And The Intruders. Nel 2000 collabora con Joey Ramone per la creazione del suo album solista, «Don’t Worry About Me». Ma tra il 2001 ed il 2005 Marky collabora anche con un’altra storica band punk, i Misfits, prendendo parte alla registrazione dell’album «Project 1950». Nel marzo del 2002 Marky Ramone entra nella Rock and Roll Hall Of Fame per essere stato membro degli indimenticabili Ramones. Lui ha uno stile suo alla batteria, ma è capace di adattarsi alle diverse esigenze e al tempo determinare il suono delle sue band. Al di là della lunga carriera, e dei quindici anni passati con una delle band cardine del punk americano, Marky è un personaggio assoluto capace di coinvolgersi in mille avventure giocate alle latitudini del rock più autentico. L’ultima lo vede protagonista con i Blitzkrieg, la band che vede al canto Michale Graves.

Tanti album all’attivo, oltre duemila concerti tra il 1976 e il 1996, Marky tiene ancora vivo il nome e la musica dei Ramones con la sua recente formazione a quattro in grado di riproporre ripropone i classici del gruppo in totale fedeltà agli originali. Chi meglio di lui potrebbe farlo. Marky in fondo ha attraversato in lungo e largo quasi tutta la storia della band dei fratelli Ramone. E ne è inevitabilmente l’erede più credibile. Un batterista che tra punk e hard metal sceglie e non sceglie, in grado di spaziare tra ritmi stressati e quelli ruvidi, pestati con durezza estrema. Un batterista che è anche un imprenditore di successo che guarda agli alimenti, alle linee di moda, ma soprsattuttyo pensa a suonare. Mel tempo ha collaborato e inciso con artisti co Richie Wise, Kenny Aaronson, Wayne County.

L’attesa per la sua esibizione è dunque legittima, anche perché Marky Ramone appartiene alla genia di quei rocker irriducibili che ancora viaggiano alla ricerca di un suono e di un ritmo che rappresentino nel migliore dei modi il rumore urbano, il disordine e il caos ordinato delle metropoli americane. Dove vada la sua musica è facile immaginarlo: va nella direzione giusta per dire a tutti che il rock è duro a morire, e non solo perché oggi vanno di moda i Måneskin. Del resto Neil Young in tempi non sospetti l’aveva detto: «il Rock’n’roll è qui per restare».

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