Charles, rivelazione di The Voice
Il bergamasco in corsa per la finale

Charles Kablan, 22 anni, originario della Costa d’Avorio ma bergamasco d’adozione, ha conquistato il pubblico di The Voice con la sua voce potente, radiofonica, emozionante. Ora è in corsa per la finale.

Piace anche per il suo stile: sicuro di sé ma non arrogante, bello ma non vanitoso, di personalità senza essere un personaggio. In Italia è arrivato nel 2012, stabilendosi a Seriate da una zia. In pochissimo tempo ha imparato l’italiano, che parla con leggero accento bergamasco. Dopo il diploma di terza media, preso in tempi da record, studia con profitto alle scuole serali dell’Istituto Pesenti, mentre di giorno fa le pulizie in una fabbrica di Grassobbio per mantenersi. Del suo rapporto con la musica non ha molto da dire, se non che ha sempre cantato, come se si trattasse di un’esigenza naturale.

Lo abbiamo intervistato tra una prova e l’altra, mentre si prepara per la sfida contro gli altri tre finalisti: Elya Zambolin (team Pezzali), Tanya Borgese (team Carrà) e Alice Paba (team Dolcenera). È già possibile televotare chiamando il numero 894.001 o mandando un messaggio al numero 475.475.0.

Si aspettava di arrivare in finale?

«Non è la cosa che conta di più ma credevo di potercela fare, perché durante il mio percorso ho sempre ricevuto dei commenti molto positivi».

Ha ricevuto tanti complimenti per la sua voce, in cosa pensa di dovere ancora migliorare?

«Nella presenza sul palco, come dice anche il mio giudice Emis Killa. Devo cercare di essere più disinibito, sciolto, e pensare a divertirmi invece che concentrarmi solo sul fare bene. Se uno prova a divertirsi le cose vengono da sole».

Per venire a The Voice ha dovuto lasciare scuola e lavoro?

«Ho continuato a fare tutto finché le puntate erano registrate. Da quando giriamo live ho dovuto prendere un permesso sia al lavoro sia a scuola, sanno quello che sto facendo e non posso più frequentare. Sono fisso a Milano da quando ci sono le dirette, non torniamo più a casa in settimana. Compagni e colleghi sono molto contenti e mi supportano, l’altro giorno ho parlato con due miei professori e mi hanno detto che mi hanno votato e hanno anche appeso un cartellone all’ingresso della scuola. Al Pesenti sono al terzo anno di elettronica industriale. Non so che direzione prenderà la mia vita, ma vorrei comunque finire la scuola».

Continuerà a cantare anche per il coro gospel di Seriate Henry’s friends?

«Sì, loro sono i miei tifosi numero uno, mi hanno sempre sostenuto fin dall’inizio, sono la mia seconda famiglia».

La seguono anche dalla Costa d’Avorio?

«Ho papà e due fratelli più piccoli che mi guardano su Internet. Ho anche altri parenti che sono in Italia da tanto tempo, a Pordenone, Vicenza, Bergamo».

Qual è stato finora il momento migliore e peggiore a The Voice?

«Il mio miglior momento è stato alle Blind, le audizioni al buio, quando ho cantato Hello di Adele. È la canzone che mi ha lanciato, da lì è partito tutto. Credo invece che avrei potuto fare meglio nel secondo live, quando ho cantato Sam Smith ho steccato un pochino, potevo fare meglio, anche se poi è andata bene lo stesso».

Ha sorpreso tutti in semifinale nel duetto con Annalisa, cantando «Una finestra tra le stelle» nella stessa tonalità della cantante.

«Gli autori all’inizio pensavano di abbassarmi la canzone di un tono o un semitono, ma hanno visto che riuscivo a starle dietro e quindi mi hanno detto di andare avanti così e stupire la gente. Non è stato per niente facile, Annalisa ha un’estensione molto ampia».

È contento di aver scelto di gareggiare nella squadra di Emis Killa?

«Non potevo fare scelta migliore, lui è giovane, propone pezzi moderni e adatti a me. Andiamo molto d’accordo, è come un fratello, mi dà suggerimenti costruttivi trattandomi da pari».

In finale canterà finalmente il suo inedito, possiamo avere delle anticipazioni?

«Porto la cover e l’inedito, ma non posso dire niente o mi tagliano la testa. Canteremo anche con gli OneRepublic, che parteciperanno come ospiti».

Chi teme di più degli altri tre finalisti?

«Ognuno ha le sue particolarità. Forse tra tutti Alice Paba perché è veramente amata, rende dal punto di vista scenico e mette tanto cuore quando canta».

La prima volta che ci eravamo sentiti, all’inizio del programma, aveva detto che il suo obiettivo non è diventare una star. Ha cambiato idea?

«Non ho cambiato idea, diventare famoso non è il mio obiettivo principale. Ho partecipato a The Voice per vivere un’esperienza di musica, imparare cose nuove, avere certe opportunità. Adesso vedremo come andranno le cose».

© RIPRODUZIONE RISERVATA