Estate del 1944: in scena la storia di una scelta di campo

VILLA D’OGNA. Teatro Minimo presenta il 6 aprile «Voci del verbo scegliere», uno spettacolo con la regia di Umberto Zanoletti ispirato a una vicenda accaduta durante la seconda guerra mondiale.

È ispirato ad una storia vera, tutta bergamasca, «Voci del verbo scegliere», il nuovo spettacolo di Teatro Minimo, con testo e regia di Umberto Zanoletti, che andrà in scena in anteprima il 6 aprile alle 20.45 al Teatro Forzenigo di Villa d’Ogna. Una storia vera e drammatica che racconta di amicizia, tradimento e perdono. Uno spettacolo che porta sul palco un periodo difficile, fatto di avvenimenti drammatici, e ispirato ad una storia vera.

Le voci dei protagonisti

«Lo spettacolo - racconta il regista Umberto Zanoletti - è ispirato alla storia di un giovane ardesiano Guerino Donda, che qui conosciamo con un nome diverso. Una storia in parte già raccontata in “Valzurio Brucia”, il docufilm di Giorgio Fornoni. Visto che non esistono documenti ufficiali che possano aiutarci a comprendere con precisione come si esprimevano i protagonisti ho preferito questa scelta che mi lascia la libertà di fargli dire quello che penso possa essere coerente con la storia e di cambiare anche alcuni dettagli con l’impegno di essere il più vicino possibile a quanto accaduto allora». Il testo era pronto già nel 2020 poi la pandemia ha bloccato le prove e il regista attendeva il momento giusto per metterlo in scena. «E l’occasione è arrivata grazie ad una richiesta della Fondazione Zia Nati» spiega Zanoletti.

Due strade diverse

«Voci del verbo scegliere», quindi, ispirandosi alla storia di Guerino Donda, racconta di Battista e Arduino due giovani che si sono conosciuti in caserma, hanno partecipato fianco a fianco alla campagna di Russia, sostenendosi nel drammatico ritorno. Dopo l’Armistizio del settembre del 1943, l’esercito italiano viene sciolto. Arduino non può far altro che arruolarsi nelle milizie della Repubblica di Salò; Battista, invece, avendo assolto gli obblighi di leva, preferisce tornare a casa, per essere d’aiuto alla sua famiglia. Nel tardo pomeriggio del 14 luglio 1944, dopo aver fatto oltre cento chilometri in bicicletta per andare a comprare un sacco di farina, e poco prima di arrivare a casa, Battista viene fermato dai repubblichini e ingiustamente accusato di sostenere il movimento partigiano. Tra loro Arduino. I due si riconoscono, Battista è sollevato, immagina già di raccontarlo a casa, ma Arduino è un uomo diverso, con la camicia nera.

La Fondazione Zia Nati

In scena gli attori Miriam Gotti e Antonio Rosti, con musiche di Giora Bassanelli, Lisa Alborghetti e Paolo Brigonoli e voci off di Luciano Ceresoli e Matteo Vismara. Le ricerche storiche sono state effettuate da Giorgio Fornoni e Giuseppina Donda. La serata è organizzata da Fondazione Zia Nati con il patrocinio del Comune. L’ingresso allo spettacolo è libero.

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