Eurovision, trionfa l’Ucraina con i Kalush. Mahmood e Blanco solo al sesto posto

La gara canora Davanti ai 200 milioni di spettatori la band ucraina ha fatto sentire la voce di una nazione martoriata: congratulazioni dai vertici Ue.

Hanno vinto per se stessi, ma soprattutto per il loro Paese. I Kalush, con il brano «Stefania», sono riusciti in un doppio intento: trionfare all’Eurovision Song Contest (spinti dal televoto che li ha portati dal quarto posto delle giurie fino in vetta) e tenere alta l’attenzione sul loro Paese. Davanti ai 200 milioni di spettatori, quelli che porta in dote la finale dell’Eurovision Song Contest, la band ucraina - data per favorita alla vigilia - ha fatto sentire la voce di una nazione martoriata.

«Questa vittoria è per tutti gli ucraini. Slava Ukraini!», ha urlato il cantante Oleh Psjuk subito dopo l’annuncio della vittoria. «Per favore aiutate l’Ucraina e Mariupol, aiutate Azovstal, ora», aveva detto alla fine dell’esibizione - accolta dall’ovazione del pubblico -, rischiando anche la squalifica dato che il regolamento della manifestazione non accetta messaggi politici sul palco. Poco prima dell’inizio della lunga serata anche il presidente Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio su Telegram, aveva invitato l’Europa a votare per l’Ucraina. «Molto presto nella finale dell’Eurovision, il continente e il mondo intero ascolteranno le parole della nostra terra. Credo che, alla fine, questa parola sarà «Vittoria”! Sosteniamo i nostri connazionali, sosteniamo l’Ucraina!», è stato l’invito del presidente. E alla fine l’Eurovision, pur professandosi una manifestazione non politica - come è stato più volte sottolineato in questi giorni anche dai tre padroni di casa Laura Pausini, Mika, Alessandro Cattelan - si fa portatrice di valori positivi. La pace, in qualche modo, è diventato il leit motiv della settimana, declinato in vari modi. Da Mika e Pausini che giovedì 12 maggio hanno duettato su «Fragile» e «People Have the Power» ai Rockin’ 1000 che sabato 14 maggio hanno aperto la finale da piazza San Carlo con «Give Peace a Chance» di John Lennon.

La classifica

Per gli annali, al secondo posto la Gran Bretagna, terza la Spagna alla fine di una serata che ha divertito, emozionato, fatto ballare. Che all’atteso momento delle votazioni (gestite da Mika e Alessandro Cattelan, con Laura Pausini che li ha raggiunti successivamente a causa di un calo di pressione) ha diviso e unito, anche con l’ormai tradizionale sgambetto di San Marino all’Italia con soli 3 punti concessi a Mahmood e Blanco, che non vanno oltre il sesto posto (sono solo settimi per le giurie).

La serata è stata animata anche dalla scossa data al Pala Olimpico dai Maneskin, che vinsero l’Eurovision Song Contest l’anno scorso a Rotterdam riportando così la manifestazione in Italia. La band romana ha presentato per la prima volta dal vivo il nuovo singolo «Supermodel» e un accenno di «If I can dream», brano della colonna sonora del biopic «Elvis», sulla vita dell’icona musicale che sarà presentato fuori concorso a Cannes.

L’Eurovision ha voluto anche un’altra vincitrice italiana sul palco (con tanto di standing ovation): Gigliola Cinquetti con «Non ho l’età» che trionfò nel 1964 in quello che all’epoca si chiamava Eurofestival. Quasi 60 anni dopo continua a essere un’eterna ragazza senza età. Ricordato anche Domenico Modugno, con la voce di Laura Pausini che ha intonato a cappella «Nel Blu dipinto di Blu», che l’artista portò alla manifestazione europea nel 1958.

Mika ha fatto ballare il palazzetto con un medley dei suoi successi e bandiere con il cuore sventolanti, Laura Pausini ha ripercorso la sua carriera in cinque brani.

L’Eurovision saluta e dà appuntamento tra un anno: la speranza è che si possa tenere in Ucraina.

«L’anno prossimo l’Ucraina ospiterà l’Eurovision per la terza volta nella storia. Faremo tutto il possibile affinché possa essere Mariupol la città ospitante»

Lo ha scritto sul suo canale Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo la vittoria dei Kalush. Congratulazioni anche dal premier britannico Boris Johnson. «È un chiaro riflesso non solo del vostro talento - ha scritto sul suo profilo Twitter -, ma anche del sostegno incrollabile alla vostra lotta per la libertà».Il premier britannico si è congratulato poi con il rappresentante del Regno Unito al concorso musicale: «Sono incredibilmente orgoglioso di Sam Ryder e di come ha brillantemente rappresentato» il nostro Paese, ha affermato Johnson.

La vittoria salutata anche dai vertici Ue. «Stanotte la tua canzone ha conquistato il nostro cuore. Celebriamo la tua vittoria in tutto il mondo. L’Ue è con te», scrive la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen su Twitter.

«L’augurio è che l’Eurovision del prossimo anno possa essere ospitato a Kiev in un’Ucraina libera e unita», aggiunge il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, citando anche alcuni versi della canzone vincitrice, «Stefania»: «Troverò sempre la strada di casa, anche se tutte le strade sono distrutte».

Un messaggio di congratulazione arriva anche dall’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Josep Borrell: «Lunga vita alla musica! Viva l’Europa! Gloria all’Ucraina!».

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