Guerra e lavoro al centro di Bergamo Incontra

Il tempo della persona Dopo tre anni il mini-festival torna in presenza, sabato 25 e domenica 26, spostandosi nello Spazio Polaresco di Bergamo. Un’edizione che vuole indagare sulla possibilità che l’uomo ha, ancora, di «cambiare se stesso, la sua storia e quella del mondo». Dialoghi con l’arcivescovo di Mosca Pezzi, Andrea Tornielli, Giorgio Vittadini.

Dopo tre anni BergamoIncontra torna in presenza, sabato 25 e domenica 26, nello Spazio Polaresco (via del Polaresco, 15) di Bergamo. «È il tempo della persona» è il titolo di un’edizione che vuole indagare sulla consistenza della persona, e sulla possibilità che ha, ancora, di «cambiare se stessa, la sua storia e quella del mondo». Non sono stati due anni facili per nessuno. L’associazione Bergamo Incontra, che organizza il mini-festival, si è chiesta «che cosa serve oggi per affrontare la vita, con le sue circostanze anche drammatiche. E abbiamo trovato un aiuto in una frase che don Giussani rivolse nel ’76 a un gruppo di universitari: “Quando la morsa di una società avversa si stringe attorno a noi fino a minacciare la vivacità di una nostra espressione, e quando una egemonia culturale e sociale tende a penetrare il cuore, aizzando le già naturali incertezze, allora è venuto il tempo della persona”». Assieme agli ospiti che ha convocato, Bergamo Incontra vuole «scoprire che cosa permette a ciascuno di noi di stare davanti a tutto e a tutti senza temere, senza cedere. Ci chiediamo che cosa ci aiuta ad alzarci ogni mattina e stare di fronte alle difficoltà e alle sfide che ci aspettano, senza cercare vie di fuga o guardare da un’altra parte».

Al centro della due-giorni, come tradizione, temi di attualità, come la guerra, il lavoro, la famiglia, la scuola, «fino ad arrivare alle serie tv». Sabato alle 15,30 è in programma la presentazione del libro di Papa Francesco «Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace», un’antologia che riunisce i testi più significativi del pontificato sul tema dei conflitti umani. Partecipano mons. Paolo Pezzi, vescovo metropolita cattolico di Mosca (con un collegamento on line), e Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero della comunicazione della Santa Sede.

Sabato alle 18 è in programma un incontro sul filmato «Vivere senza paura nell’età dell’incertezza. Charles Taylor, Julián Carrón, Rowan Williams»: dialogo e testimonianze a partire dal film prodotto da Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. A tema, la lealtà con la propria umanità e le proprie esigenze fondamentali. Partecipa don Ezio Prato, docente di Teologia fondamentale presso la Facoltà Teologica di Milano. Taylor è professore emerito di filosofia alla McGill University di Montreal; Carrón, già presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, oggi insegna Teologia all’Università Cattolica di Milano; Rowan Williams, professore emerito di Pensiero cristiano contemporaneo all’Università di Cambridge, è stato fino al 2013 arcivescovo anglicano di Canterbury, e primate d’Inghilterra dal 2002 al 2012. Le loro testimonianze sono intrecciate a provocazioni, fatti e domande, canzoni, interviste, clip di film e serie tv, poesie, opere d’arte. «Scoprivamo - dice una delle curatrici - che in ogni espressione, anche la più estrema, c’è quell’elemento di irriducibilità dell’umano che nulla può scalfire, c’è un desiderio di pienezza che nessuna istituzione o regola può esaurire». Orari di proiezione del filmato: sabato 16,45, 19,30 e 21,30; domenica 10, 14 e 17.

Nel programma di Bergamo Incontra c’è anche (sabato, ore 21,15) uno spettacolo di deSidera: la lettura scenica del romanzo breve di Joseph Conrad «La linea d’ombra», uno dei testi più amati del ’900. Drammaturgia di Luca Doninelli. Adattamento per due voci e regia di Gianmarco Bizzarri; con Ferruccio Filipazzi e Fabio Zulli. Conrad, ormai anziano, si rivolge al figlio, diciassettenne, e in maniera metaforica a tutti i ragazzi che insieme a lui partirono per la Prima guerra mondiale. Con l’augurio di oltrepassare la “linea d’ombra” che immette dall’adolescenza nella propria umana maturità, e scoprire che anche nella più ̀ nera delle tragedie si nasconde una chiamata del destino.

Domenica alle 10 «Una Repubblica fondata sul lavoro?», confronto sulle difficoltà che giovani e meno giovani incontrano sul lavoro. Viviamo per lavorare o lavoriamo per vivere? Perché in vari contesti oggi la salute mentale dei lavoratori è a rischio? Partecipano Andrea Dellabianca, imprenditore e presidente della Compagnia delle Opere milanese, e Giorgio Vittadini, fondatore della Cdo e presidente della Fondazione per la Sussidiarietà.

La Messa con il vescovo

Alle 11,30 il vescovo di Bergamo, mons Francesco Beschi, celebrerà la Santa Messa.

Alle 15,15 l’incontro «Questo incessante sognare l’impossibile» (frase di Karmelo C. Iribarren, poeta spagnolo), un dialogo–testimonianza su uno sguardo aperto sulla realtà, disponibile e attento a incontrare l’altro, anche se molto diverso, a lasciar vibrare il proprio cuore, «senza paura e senza pregiudizi, fino a coinvolgersi nel cammino di chi cerca il vero». Partecipano Alfonso Calavia Arespacochaga, insegnante di Lettere, Lingua e letteratura spagnola al liceo «San Ignacio de Loyola» di Torrelodones (Spagna), Cesar Senra Riesgo, preside della scuola elementare «La Gleva» di Sant Hipolit (Spagna). Alle ore 18, «Così vivi, perché? Di fronte alla realtà fino in fondo Testimoni da mondi complessi: le loro storie, punto di luce per molti». La vita prima o poi si presenta come una sfida, una provocazione, ma spesso preferiamo guardare da un’altra parte, come per attutirne il colpo. L’incontro propone testimoni che invece, in vari ambiti, hanno deciso di affrontare realtà anche drammatiche, guardandole in faccia fino in fondo. Diventando «punti di luce» per molti. Partecipano Alejandro Marius, fondatore dell’associazione Trabajo y Persona di Caracas (Venezuela); Ester Poncato, mamma e medico; Laura Feretti, dirigente scolastico dell’Istituto superiore «Lorenzo Lotto» di Trescore Balneario.

Tre interviste di don Giussani

In occasione del centenario dalla nascita di don Luigi Giussani (1922-2022) Bergamo Incontra propone «Tre interviste» video, del 1987, del 1983 e del 2004, da un programma trasmesso da Rete4 nel 2014, curato da Giuseppe Feyles. Uno spazio sarà dedicato al Meeting di Rimini e alla sua prossima edizione (20-25 agosto) dal titolo: «Una passione per l’uomo». Il titolo è tratto da un intervento di don Giussani al Meeting del 1985, in cui disse: «Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo». Bergamo Incontra allestirà anche uno spazio libreria, uno spazio-bimbi e sarà attivo il servizio di ristorazione, con prenotazione consigliata per la domenica a pranzo. Orari di apertura sabato dalle 15,15 alle 23, domenica dalle 10 alle 20.

© RIPRODUZIONE RISERVATA