Bergamo-Ponte, per il raddoppio ferroviario tre anni di lavori e disagi per tutti

FERROVIE. Giù i ponti delle vie S. Bernardino e dei Caniana. Nel primo caso verrà bloccato anche il traffico delle auto. E alla stazione funzioneranno solo tre binari tronchi.

Premessa: il cronoprogramma è tutto da definire e sarà quello dell’impresa che vincerà la gara, procedura ancora in itinere. Quindi non è possibile sapere il «quando» e nemmeno il «quanto», ma ciò che emerge sul versante del «come» basta e avanza per capire che i tre anni dei cantieri del raddoppio ferroviario tra Bergamo e Curno metteranno a dura prova la pazienza di tutti, pendolari e automobilisti. Oltre all’annunciato stop ai treni tra Bergamo e Ponte San Pietro, sulla linea ci saranno più cantieri: il raddoppio ma pure l’adeguamento tecnologico della stazione come previsto dal Piano regolatore delle Ferrovie.

Bergamo Ospedale raddoppia

Per quelli del raddoppio Rfi assicura di essere in dirittura d’arrivo, mentre sono stati già consegnati i cantieri per i lavori preparatori del sottopasso destinato a rimpiazzare il passaggio a livello della Trucca (via Martin Luther King) che a differenza del pacchetto complessivo sarà pronto per fine 2024. Sorvolando sulle note tensioni tra il Comune di Curno e Rfi, concentriamoci sui problemi del capoluogo, cominciando proprio dal confine: ovvero dalla variante «Cascina Polaresco» dove il raddoppio divergerà di 15 metri circa rispetto al binario esistente a causa dei vincoli esistenti sull’omonimo ponte che hanno comportato la realizzazione non di una, ma due gallerie. Normale poi che i costi siano lievitati fino agli attuali 274 milioni.

Alla fermata di Bergamo Ospedale sono previsti un nuovo marciapiedi, una nuova pensilina e un sottopasso di collegamento

Poche centinaia di metri più in là, direzione est, c’è la fermata di Bergamo ospedale «al momento composta da un solo marciapiede» con pensilina si legge nei documenti Rfi recentemente illustrati alla sezione lombarda del Cifi, il Collegio degli ingegneri ferroviari. «Conseguentemente al raddoppio dei binari il progetto prevede l’inserimento di un nuovo marciapiede a nord di quello esistente, di una nuova pensilina (e l’allungamento di quella esistente), di un sottopasso di collegamento e di un nuovo fabbricato viaggiatori». Proseguendo ancora c’è il già citato sottopasso alla Trucca e poi quello di via Moroni dove Palafrizzoni ha optato per una soluzione carrale a un solo senso di marcia, viste le difficoltà tecniche. Sarà pronto a fine 2026.

Il nodo dei due ponti

Più in là si comincia davvero a ballare. Prima tappa il ponte di via dei Caniana, dove «l’attuale a singolo binario va sostituito con una nuova opera: non risulta possibile realizzare un nuovo manufatto in affiancamento a quello esistente in quanto i vincoli al contorno prima e dopo l’attraversamento non permettono di raddoppiare la linea mantenendo il binario esistente sul suo attuale tracciato». Il nuovo ponte verrà sì realizzato nei 3 anni di stop alla linea (si comincia questo dicembre) «ma la viabilità lungo via dei Caniana sarà mantenuta in esercizio mediante riduzioni e scambi di carreggiata».

L’intervento sul ponte di via San Bernardino non risparmierà la viabilità, prevista la totale chiusura del traffico per tutta la durata dei lavori

I problemi veri arrivano sull’altro ponte, quello di via San Bernardino che attualmente accoglie i due binari della linea per Treviglio e quello singolo per Ponte San Pietro, destinato appunto al raddoppio. L’attuale manufatto è frutto di più interventi, quelli storici degli anni ’60 e ’70 e quelli più recenti del raddoppio verso la Bassa «che non risultano però idonei dal punto di vista geometrico all’alloggiamento di due binari». La nuova struttura andrà realizzata per fasi e spostamenti del traffico (con conseguenti rallentamenti ) tra i binari già esistenti per evitare un blocco totale. Che però non risparmierà la viabilità: l’input è «prevedere la totale chiusura al traffico della viabilità sottostante per tutta la durata delle lavorazioni».

La stazione da potenziare

E arriviamo alla stazione, destinata a cambiare volto da qui al 2026: ma prima del polo intermodale c’è appunto da mettere mano al potenziamento tecnologico «per consentire la compatibilità con altri progetti di potenziamento, quali il raddoppio Ponte-Montello e il treno per Orio». Tra le altre cose è previsto l’allargamento dei marciapiedi e implementazioni al sistema Acei. Ma durante tutto il periodo dei lavori la stazione sarà a mezzo servizio: sul lato ovest verranno realizzati due binari tronchi per consentire l’attestamento dei treni delle relazioni verso Treviglio e Milano. Sul lato est verrà invece realizzato un binario tronco provvisorio destinato alla relazione da e per Brescia.

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