Gioco e carattere: a Lisbona e Torino pareggi che pesano

CALCIO. Lisbona e Torino. Quando i pareggi pesano. Non tanto per quello che valgono in assoluto, ma per quello che rappresentano al di là del punteggio.

L’1-1 di mercoledì scorso in terra portoghese contro lo Sporting in Europa League è un risultato che di per sé non lascia per nulla tranquilli, soprattutto da quando è stata abolita la regola che attribuiva valore doppio ai gol segnati in trasferta. Giovedì l’Atalanta ripartirà col vantaggio di giocare davanti al suo pubblico, è vero. Ma ripartirà da 0-0 contro un avversario comunque pericolosissimo, che ieri per di più si è divertito a prendere a pallonate l’Arouca (3-0 fuori casa) mentre i nerazzurri lottavano fino alla fine sul campo della Juventus. Eppure il modo in cui è arrivato l’1-1 dello stadio José Alvalade, con quei tre pali che ancora stanno tremando e con quella superiorità di gioco espressa per 70 minuti su 90, infonde molta più fiducia di quella che la situazione puramente aritmetica suggerirebbe.

Lo stesso vale per il punto conquistato ieri sera a Torino. In rimonta, dopo aver subito un ribaltamento nel punteggio in soli 4’ – esattamente come una settimana prima col Bologna – che poteva far riaffiorare complessi e incubi. Un risultato che pesa, perché questo è un campionato nel quale, dal quarto all’ottavo posto, piazzamenti e obiettivi si giocheranno sul filo del rasoio, e qualsiasi punto perso o guadagnato nel corso dell’anno finirà per avere un’ importanza fondamentale. Un risultato che pesa proprio perché al di là del guadagno minimo sul quarto posto del Bologna (ma chissà che anche il quinto alla fine non possa bastare per accedere al salotto buono della Champions) il gioco espresso dalla squadra e la capacità di reazione gettata sul prato dell’Allianz Stadium sono segnali incoraggianti in vista di quest’altra settimana di fuoco che arriva prima della sosta per le nazionali: giovedì lo Sporting, domenica la Fiorentina. Entrambe al Gewiss Stadium, che dovrà tornare il fortino che è stato fino alla partita con il Bologna. Una sbandata potenzialmente da ko che invece, ancora una volta, è diventata solamente un’occasione per rialzarsi. Attraverso gioco e carattere. Il Dna di una squadra che non sbaglia mai due volte di fila.

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