Chirurgia laparoscopica contro il carcinoma gastrico

ASST BERGAMO EST .Il caso di un 85enne operato con successo a Seriate conferma il continuo processo di crescita e di aggiornamento del personale.

Il carcinoma gastrico rappresenta una delle neoplasie più pericolose e insidiose, con un tasso di sopravvivenza che rimane purtroppo basso, attestandosi intorno al 32%. Questo dato allarmante è spesso il risultato di una diagnosi tardiva, causata dalla natura subdola dei sintomi e dalla frequente sottovalutazione dei fattori di rischio associati.

Si manifesta principalmente con sintomi come dolore addominale, perdita di peso, affaticamento, difficoltà nella digestione, nausea e vomito. La diagnosi arriva tardi in 4 casi su 5 perché spesso i sintomi sono vaghi e possono essere confusi con altre condizioni (acidità, reflusso, gastrite) oltre al fatto che molte persone ignorano i controlli idonei per fare prevenzione. Il carcinoma gastrico colpisce soprattutto gli uomini anziani, con la metà dei pazienti di età superiore ai 75 anni

Nell’ambito della chirurgia laparoscopica, è stato effettuato con successo presso la struttura complessa di Chirurgia generale dell’Asst Bergamo Est di Seriate, diretta dal dott. Antonio Piazzini Albani, un intervento su un paziente di 85 anni affetto da carcinoma gastrico, a dimostrazione del continuo processo di crescita e di aggiornamento professionale e della sinergica collaborazione del personale medico a vantaggio di un miglior servizio di cura per il paziente.

L’intervento si inserisce nel contesto di una lunga esperienza della struttura in Chirurgia mininvasiva. Nel paziente, a stretto monitoraggio gastroscopico per familiarità positiva per carcinoma allo stomaco, è stata riscontrata una displasia inizialmente di basso grado, con un’evoluzione all’alto grado nei controlli successivi. Grazie a una scrupolosa campionatura bioptica sono state individuate delle piccole aree di carcinoma gastrico precoce, per cui è stata posta indicazione di proseguire con un trattamento chirurgico mininvasivo, una resezione sub-totale dello stomaco per via laparoscopica, in seguito a una valutazione multidisciplinare del dott. Lorenzo Vescovi, dirigente medico della struttura complessa di Chirurgia e responsabile dell’unità operativa semplice di Chirurgia d’urgenza, con gli specialisti: il chirurgo dott. Ala Abu Issa, afferente alla struttura di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, e all’oncologo dott. Alessandro Iaculli.

«Nonostante l’età biologica avanzata, il paziente ha subito accettato con fiducia di sottoporsi all’intervento proposto dal team di specialisti, una volta valutati i rischi operatori ed anestesiologici e, grazie al lavoro di squadra e alla diagnosi precoce, l’operazione è stata eseguita con successo» spiega il dott. Vescovi, già noto per interventi con queste caratteristiche. «La collaborazione costante tra specialisti che sappiano confrontarsi quotidianamente in ottica interdisciplinare, insieme all’accurata selezione dei pazienti per candidarli ai trattamenti più adeguati sulla base di un’attenta valutazione sono necessari per ottenere la migliore possibilità di cura con il minor rischio di overtreatment» continua il dott. Iaculli . Fondamentale per la buona riuscita dell’intervento è stata anche la collaborazione dei colleghi del Servizio di Anestesia, con la responsabile dott.ssa Angelica Spotti.

La gastrectomia laparoscopica per cancro dello stomaco è una procedura chirurgica mininvasiva impiegata per rimuovere una parte o tutto lo stomaco. Nel caso in questione, si è trattato di una rimozione parziale. «Questa tipologia di intervento riproduce ciò che si è sempre fatto con la chirurgia open tradizionale – continua il dott. Vescovi - ma con la differenza che vengono eseguite piccole incisioni sulla parete addominale attraverso cui si inseriscono strumenti specifici e una sottile telecamera che permettono di realizzare l’operazione. In questo modo si offre al paziente minore dolore post-operatorio, una più breve ospedalizzazione e una migliore ripresa della propria performance rispetto alla chirurgia open tradizionale».

Il paziente, a seguito dell’intervento, ha avuto un regolare decorso post-operatorio, e dopo otto giorni di degenza in ospedale, è stato dimesso.

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