Équipe multidisciplinare per affrontare l’autismo

SALUTE. L’infermiere deve «saper andare oltre»: non si è di fronte ad una malattia da guarire, ma ad una «differenza neurologica» da comprendere.

L’autismo è una condizione neurologica complessa che influisce sul modo in cui un individuo percepisce il mondo e interagisce con gli altri. La consapevolezza dell’autismo è cresciuta negli ultimi decenni, e si è cercato di approfondire questo «disturbo» anche dal punto di vista infermieristico, cercando di individuare i migliori approcci comportamentali per assistere le persone che ne soffrono.

L’autismo è quindi un disturbo dello spettro autistico (ASD), che si presenta in una vasta gamma di forme e severità. Una delle caratteristiche fondamentali dell’autismo è la variazione individuale. Ogni persona autistica vive un’esperienza unica ed irripetibile; possiede abilità, interessi e sfide molto diverse gli uni dagli altri. Alcuni individui con autismo possono avere abilità straordinarie in settori specifici come matematica, arte o musica, mentre altri possono lottare con semplici attività quotidiane come la comunicazione verbale o il contatto visivo.

Le persone con ASD hanno una diversa abilità nel linguaggio, utilizzano ripetitivamente parole o frasi, presentano una monotonia nel suono della voce con minime espressioni facciali. Manifestano movimenti ripetitivi come il dondolio o il battito di mani, sono molto sensibili a luci intense e a suoni acuti. Hanno una difficoltà a comprendere e comunicare le emozioni in modo tradizionale ma ciò non significa che non le vivano. Sono selettivi nelle interazioni sociali con una tendenza ad isolarsi e talvolta, manifestano scatti di aggressività improvvisi apparentemente senza motivo. Appare quindi fondamentale la stretta collaborazione con l’equipe multidisciplinare (tra cui educatori, neurologi, psichiatri, psicologi per avere uno sguardo condiviso) e vedere aspetti importanti che al singolo professionista possono sfuggire.

Di estrema utilità è la costruzione di uno stretto rapporto con i familiari, a volte difficile ma prezioso e fondamentale per migliorarne la presa in cura. Il sostegno alle famiglie è essenziale per garantire che abbiano le risorse e il sostegno di cui hanno bisogno per garantire la migliore vita ai propri familiari.

L’infermiere, deve «saper andare oltre», oltre ciò che sembra scontato, oltre ciò che ha studiato, oltre le procedure ed i piani di lavoro. È essenziale sottolineare che l’autismo non è una malattia da guarire, ma piuttosto una differenza neurologica da accettare, comprendere e accompagnare verso una vita la più sostenibile possibile. Le persone autistiche non hanno bisogno di essere «corrette» o «normalizzate», ma piuttosto hanno diritto a essere rispettate nella loro diversità e a ricevere il sostegno necessario per affrontare le sfide che possono incontrare nella vita di tutti i giorni.

La parola chiave quando si tratta di autismo è inclusione; le persone autistiche devono poter essere pienamente integrate nella società, con accesso a servizi e opportunità che favoriscano il loro sviluppo e benessere. Questo include programmi educativi individualizzati, formazione per educatori e professionisti della salute mentale, nonché politiche pubbliche che promuovano l’uguaglianza e l’accessibilità per tutti. Inoltre, è importante combattere gli stereotipi e le rappresentazioni errate dell’autismo nei media e nella cultura popolare. Le narrazioni che dipingono l’autismo come una tragedia o una malattia da curare alimentano il pregiudizio e ostacolano l’inclusione e l’accettazione. L’autismo è una parte integrante della diversità umana che arricchisce la nostra società. Le parole chiave devono essere accoglienza e comprensione al fine di costruire una comunità più inclusiva, rispettosa e compassionevole per tutti.

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