Scienza e Tecnologia
Sabato 06 Dicembre 2025
Alaknanda, la gemella della Via Lattea nell'universo primordiale
Si chiama Alaknanda la gemella della Via Lattea individuata nell' universo primordiale . Ha la stessa struttura a spirale della Via Lattea, è formata da due grandi bracci straordinariamente ben definiti , ed è stata individuata nell' universo primordiale ad appena 1,5 miliardi di anni dal Big Bang : si pensava che a quell'epoca, circa un decimo dell'età attuale del cosmo, galassie così ben strutturate non potessero ancora esistere e la scoperta, pubblicata sulla rivista Astronomy and Astrophysics, sfida dunque le attuali teorie sulla loro formazione aggiungendosi a un numero crescente di prove che vanno nella medesima direzione.
I suoi scopritori, Rashi Jain e Yogesh Wadadekar del Centro nazionale di radioastrofisica del Tata Institute of Fundamental Research (Ncra-Tifr) di Pune, in India, hanno individuato la galassia grazie alle osservazioni del telescopio spaziale James Webb , di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Canadese. L'hanno chiamata Alaknanda , come il fiume himalayano gemello del Mandakini, che è proprio il nome hindi per la Via Lattea . Alaknanda presenta due ampi bracci a spirale avvolti attorno a una regione centrale che si estende per circa 30mila anni luce . Oltre alla sua forma incredibilmente matura, la galassia produce nuove stelle a un ritmo impressionante : il tasso di formazione è circa 20 volte quello dell'attuale Via Lattea , e circa metà delle stelle sembra essersi formata in soli 200 milioni di anni , un battito di ciglia dal punto di vista cosmico.
"Alaknanda ha la maturità strutturale che associamo alle galassie che sono miliardi di anni più vecchie", afferma Jain. "In qualche modo - aggiunge Wadadekar - è riuscita ad accumulare una massa di stelle pari a 10 miliardi quella del Sole e a organizzarle in un meraviglioso disco a spirale in poche centinaia di milioni di anni. È un processo straordinariamente rapido per gli standard cosmici - conclude Wadadekar - e spinge gli astronomi a riconsiderare il modo in cui si formano le galassie".
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