Alpi, l'erosione del suolo accelerata dall'uomo da 4 a 10 volte

L’ attività umana , attraverso agricoltura , disboscamento e pastorizia , ha accelerato l’erosione delle Alpi già a partire da 3.800 anni fa , con un ritmo da 4 a 10 volte superiore a quello naturale . Lo indica lo studio coordinato da Julien Bouchez, del Consiglio Nazionale delle Ricerche Scientifiche francese, e pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas.

Analizzando i sedimenti nei fondali dei laghi , studiando in particolare gli isotopi di litio campionati nella grande rete di fiumi e laghi a valle del Monte Bianco , i ricercatori sono riusciti a ricostruire una sorta di cronologia delle attività umane l ungo il territorio delle Alpi francesi, tornando indietro nel tempo fino a 10mila anni fa .

I primi cambiamenti importanti si sono registrati a partire da 3.800 anni fa , nell’epoca che corrisponde all’ età del ferro , quando secondo gli autori della ricerca e comunità che vivevano in queste aree hanno iniziato prima di tutto a modificare le quote più alte portando al pascolo le mandrie e disboscando alcune aree per facilitare lo spostamento degli animali. Un secondo cambiamento si è registrato mille anni più tardi , questa volta a media e bassa quota, con lo sviluppo dell'agricoltura e di nuove tecniche come l' uso dell'aratro .

Nuove alterazioni, infine, si osservano nel periodo che va dal tardo periodo romano all'epoca contemporanea. Lo studio, osservano gli autori della ricerca, dimostra che le trasformazioni registrate a partire da 3.800 anni fa segnano l'inizio di una nuova fase, definita ' Antropocene pedologico', nella quale le attività umane sul terreno lasciano dei chiari segni sull’ambiente, tanto da accelerare la degradazione naturale del suolo.

L'inizio delle attività agropastorali – scrivono nello studio – ha interrotto l'equilibrio tra formazione dei terreni ed erosione , portando a tassi di erosione da 4 a 10 volte più rapidi della produzione di terreno dalla fine dell'era glaciale”. Dati importanti, sottolineano gli autori, per comprendere e quantificare l'impatto umano sull’erosione dei terreni, un degrado che ne compromette la fertilità nonché la biodiversità e i cicli dell’acqua e del carbonio, e per sviluppare nuove strategie per preservare l’ambiente naturale. Lo studio indica infine che l' accelerazione dell'erosione del suolo negli ambienti montani causata dalle attività umane non è iniziata in modo sincrono in tutto il mondo , ma in funzione della presenza delle prime comunità di pastori e agricoltori e delle loro pratiche.

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