(ANSA) - ROMA, 25 LUG - Il settore delle immersioni subacquee vale a livello globale tra 8,5 e 20,4 miliardi di dollari ogni anno, produce 124.000 posti di lavoro in 170 paesi, e allo stesso tempo aiuta a preservare gli ecosistemi: a dirlo è lo studio pubblicato sulla rivista Cell Reports Sustainability, coordinato da Anna Schuhbauer dell'Università della British Columbia, il primo a studiare l'impatto di questa forma di turismo capace di incentivare politiche ambientali.
Lo studio ha coinvolto oltre 11.500 operatori e oltre 400 aziende del settore di quasi tutto il pianeta per provare a stimare per la prima volta a livello globale l'impatto economico dei sub, calcolandone le spese dirette per le attività subacquee e la spesa indiretta, come hotel, cibo e trasporti. Finora stime di questo tipo erano state fatte solo a livello locale, come una ricerca del 2019 in Messico che aveva evidenziato come il turismo subacqueo generasse 725 milioni di dollari all'anno, quasi quanto l'intera industria della pesca. Il nuovo lavoro ha ora allargato gli orizzonti e portato a stimare la presenza di circa tra i 9 e 14 milioni di sub ricreativi attivi ogni anno al mondo che, secondo lo studio, spendono in modo diretto ogni anno tra i 900 milioni e i 3,2 miliardi di dollari all'anno, e tra gli 8,5 e i 20,4 miliardi di dollari se si includono le spese indirette per alloggi e servizi locali. Inoltre, lo studio indica che l'80% dei dipendenti delle aziende di servizi usati è residente a livello locale o nazionale. Operatori che, indica lo studio, sono fortemente preoccupati dal degrado ambientale. Lo studio sottolinea che i sub scelgono la stragrande maggioranza dei casi le aree più incontaminate e ricche di biodiversità: una scelta che potenzialmente potrebbe creare problemi ma allo stesso tempo richiede in realtà una tutela di quelle stesse aree. "Il nostro lavoro dimostra che le immersioni generano un reddito elevato, e lo fanno senza degradare l'ambiente come le industrie estrattive come la pesca o l'estrazione mineraria", ha affermato Aburto-Oropeza, uno degli autori dell'Istituto Scripps. "Speriamo che mostrare la portata dell'impatto economico di questa attività - ha aggiunto - incoraggi politiche che investono nelle immersioni, aumentando la protezione marina". (ANSA).
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