Scienza e Tecnologia
Sabato 15 Novembre 2025
Il nucleo della cometa dorata si è frantumato in tre pezzi
Si è spezzato in più frammenti , probabilmente tre, il nucleo della cometa C/2025 K1 (Atlas) , scoperta nel maggio 2025 e soprannominata ' cometa dorata ' per la sua particolare colorazione : il fenomeno è stato ripreso nella notte tra l’11 e il 12 novembre con il telescopio Copernico dalla stazione osservativa di Asiago dell'Istituto nazionale di astrofisica-Osservatorio astronomico di Padova.
La cometa proveniente dalla nube di Oort, ai confini esterni del Sistema solare, è passata agli inizi di ottobre nel suo punto di minima distanza dal Sole , appena al di fuori dell’orbita di Mercurio. Per questo ha subito un elevato irraggiamento solare , che ha determinato un aumento notevole della temperatura degli strati superficiali e interni del nucleo: le condizioni ideali per un evento di rottura . Infatti, a seconda delle proprietà interne del nucleo (ossia la sua porosità, la coesione, la composizione e la percentuale di ghiacci), è possibile che l’aumento della temperatura determini un elevato degassamento, cioè un’improvvisa e violenta fuoriuscita di materiale gassoso e polveroso, e la conseguente frammentazione del nucleo.
"Questo è quello che sembra essere successo alla 'cometa dorata', com’è stata ribattezzata nelle ultime settimane la C/2025 K1 (Atlas)", dice Elena Mazzotta Epifani, ricercatrice astronoma all’Inaf-Osservatorio astronomico di Roma. "Preceduto da due episodi di improvviso aumento della luminosità, dovuto proprio all’aumento dell’espulsione di materiale da parte degli strati superficiali, il nucleo della cometa si è spezzato in più frammenti il 10 novembre scorso".
La rottura di un nucleo cometario , oltre a essere un evento scenografico , ha anche un alto valore scientifico . "L'esposizione del materiale al suo interno, sia quello solido dei minerali sia quello ghiacciato, permette di esplorare la composizione chimica di un corpo praticamente inalterato dal momento della sua formazione, durante le prime fasi di formazione del Sistema solare, aggiunge Mazzotta Epifani. "Una vera e propria macchina del tempo che ci riporta alle condizioni iniziali della nostra nebulosa planetaria".
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