L'allenamento per la mente e il corpo frena il declino cognitivo

Fare movimento fisico , stimolare la mente con letture o giochi e mantenere una vita sociale attiva aumenta le molecole antinfiammatorie che proteggono il cervello dall' invecchiamento , rallentando o perfino invertendo la neurodegenerazione nelle persone con lieve declino cognitivo . Lo dimostra uno studio italiano , che ha misurato gli effetti del programma di prevenzione 'Train the Brain' sviluppato dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-In).

I risultati sono pubblicati sulla rivista 'Brain, Behavior & Immunity – Health' in collaborazione con l’Irccs Istituto Clinico Humanitas di Milano, l’Istituto di fisiologia clinica del Cnr (Cnr-Ifc), la Fondazione Stella Maris e la Clinica Neurologica dell'azienda ospedaliero-universitaria pisana. I risultati sono "molto promettenti in termini di miglioramento delle capacità cognitive (in particolare nelle funzioni di memoria e attenzione ) e di modificazioni strutturali cerebrali rilevate tramite risonanza magnetica, tra cui u n miglioramento nella perfusione ematica cerebrale e una maggiore conservazione del volume della sostanza grigia in aree corticali implicate nelle funzioni esecutive”, afferma Alessandro Sale, responsabile del gruppo del Cnr-In di Pisa.

“Inoltre, gli effetti benefici dell’allenamento perdurano nel tempo e non sembrano essere condizionati da fattori come il genere, l’età e il tasso di scolarità, anche se il miglioramento appare più marcato nelle donne e nei soggetti con minor grado di istruzione". Lo studio ha coinvolto 76 persone con diagnosi di lieve declino cognitivo, suddivise in due gruppi: uno sperimentale, che ha seguito il programma' Train the Brain' della durata di 7 mesi , e un gruppo di controllo, che ha ricevuto solo un supporto informativo. A inizio e fine dell’intervento, i partecipanti sono stati sottoposti a valutazioni cognitive, risonanza magnetica cerebrale e analisi del sangue per quantificare i livelli di citochine pro e anti-infiammatorie. Nel gruppo 'Train the Brain', si è osservata " una riduzione significativa dei livelli plasmatici di molecole associate a infiammazione sistemica e declino cognitivo ", spiega Michela Matteoli, direttrice del Programma di Neuroscienze di Humanitas.

"Parallelamente, si è osservato un mantenimento o incremento di molecole antinfiammatorie note per il loro effetto neuroprotettivo. Tra queste I 'interleuchina 10 , che gioca un ruolo importante nella sopravvivenza dei neuroni e nella neurogenesi adulta, aumenta dopo l’allenamento e correla con le capacità di memoria sia a breve che a lungo termine”.

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