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Giovedì 20 Marzo 2025
Le luci delle aurore boreali celebrano l'equinozio di primavera
 Il   20 marzo  , alle   ore 10,02 italiane  , arriva l’   equinozio di primavera  e a celebrarlo alle potrebbero esserci, alle   alte latitudini  , anche le luci delle   aurore boreali  : in questo periodo, infatti, come anche in   autunno  , l’   orientamento  assunto dal   campo magnetico  terrestre lo rende più ‘   sensibile  ’ al   vento solare  in arrivo, generando   aurore più intense e brillanti  per gli spettatori delle alte latitudini. “Durante gli equinozi l’asse terrestre diventa parallelo al piano dell’orbita del nostro pianeta intorno al Sole – dice all’ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste – e questo favorisce la   riconnessione  del campo magnetico della Terra con il vento solare”. 
 
 Questo effetto, chiamato ‘   effetto Russel-McPherron  ’, è stato proposto per la prima volta nel   1973  : secondo la teoria, nei giorni intorno all’equinozio la   geometria  del   campo magnetico  terrestre   cambia  in modo tale da favorire l’   apertura di ‘crepe’  , che permettono alle particelle cariche provenienti dal Sole di penetrare più facilmente nell’atmosfera terrestre.
 “Deve però esserci un   effetto perturbatore  ”, aggiunge Messerotti: “Nei giorni scorsi si è verificata un’   espulsione di massa coronale  , o Cme (un’espulsione di materia sotto forma di plasma), ma non sappiamo ancora il suo tempo di arrivo né se colpirà la Terra”. Al momento, il Centro di previsione meteorologica spaziale dell’agenzia statunitense Noaa non prevede tempeste geomagnetiche nei prossimi giorni. 
 
 L’equinozio potrebbe però essere l’occasione per osservare alcuni degli   sciami meteorici  che è possibile individuare nel mese di marzo. Come ricorda l’Unione Astrofili Italiani (Uai), il 19 marzo arrivano le   Theta Leonidi  , uno sciame modesto con una media di appena 2 meteore all’ora, ma che può sorprendere con apparizioni   particolarmente luminose  nella costellazione del Leone. Il 20 marzo, invece, raggiungono il loro massimo le   Beta Triangulidi  : queste meteore appaiono nella costellazione del Triangolo che, data la sua posizione vicina al Polo Nord, ne permette l’osservazione per tutta la notte.
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