
Scienza e Tecnologia
Giovedì 24 Luglio 2025
Nei laghi di Titano possibili vescicole simili a cellule
Vescicole simili ai precursori delle cellule potrebbero formarsi spontaneamente nei gelidi laghi e nei mari di idrocarburi presenti sulla superficie di Titano , la luna più grande di Saturno nonché la seconda più grande del Sistema solare: lo indica lo studio della Nasa pubblicato su International Journal of Astrobiology.
Partendo dalle attuali conoscenze sull'atmosfera e sulla chimica di Titano, i ricercatori hanno provato a ricostruire l'ipotetico processo che porterebbe alla formazione delle vescicole, un passaggio cruciale nella formazione dei precursori delle cellule viventi (o protocellule). Il processo coinvolge molecole chiamate 'anfifili' , che in particolari condizioni possono auto-organizzarsi in vescicole. Sulla Terra, queste molecole presentano un'estremità idrofobica (che teme l'acqua) e un'estremità idrofila (che ama l'acqua). Quando si trovano a contatto con l'acqua, queste molecole possono raggrupparsi e f ormare sfere simili a bolle di sapone , dove la parte idrofila della molecola è rivolta verso l'esterno per interagire con l'acqua, proteggendo così la parte idrofobica rivolta verso l'interno.
Nelle giuste condizioni , si possono formare due strati , creando una sfera simile a una cellula con una membrana a doppio strato che incapsula una sacca d'acqua al suo interno. Su Titano, ipotizzano i ricercatori, le vescicole si potrebbero formare quando le gocce di pioggia di metano colpiscono la superficie dei laghi e dei mari di idrocarburi generando spruzzi. Se le superfici dei mari di Titano sono ricoperte da strati di anfifili , lo saranno anche le goccioline di spruzzi marini. Ciò significa che quando queste goccioline lanciate nell'atmosfera ricadono nei mari di metano , incontrano lo strato marino anfifilico e formano una vescicola a doppio strato. Nel tempo, queste vescicole potrebbero disperdersi nei laghi e nei mari, interagendo in un processo evolutivo che porta alla formazione di protocellule.
Questa ipotesi alimenta l'entusiasmo per la prossima missione Dragonfly della Nasa, la cui partenza per Titano è prevista nel 2028 : il drone-elicottero arriverà a destinazione nel 2034, e anche se non avrà gli strumenti adatti per rilevare la presenza di eventuali vescicole, potrà comunque raccogliere dati preziosi in merito alla chimica e all'abitabilità della luna di Saturno.
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