Presentato Qolossus 2.0, il primo computer quantistico fotonico italiano

Ripensare i computer del futuro sfruttando la potenza delle particelle di luce , i fotoni : è questo l'obiettivo di Qolossus 2.0 , il primo computer quantistico fotonico italiano presentato oggi all'Università Sapienza di Roma. Il suo nome è un omaggio a Colossus , uno dei primi computer della storia, usato per decifrare le comunicazioni segrete dei nazisti. A guidare la realizzazione del nuovo compute quantistico è Fabio Sciarrino, a capo del Quantum Lab della Sapienza, nell'ambito dell'iniziativa Pnrr Icsc - Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing.

"Dal 9 dicembre Qolossus 2.0 è pienamente operativo . Adesso il nostro obiettivo è da un lato utilizzarlo e sviluppare possibili future applicazioni , dall'altro lato potenziarne l'architettura e lavorare per metterlo in connessione con altri chip analoghi o altri computer", ha detto Sciarrino. Il cuore di Qolossus , ha aggiunto, è stato sviluppato in Italia , dall'Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano, con il contributo dell'Università di Pavia.

E' una nuova forma di computer quantistico , alternativo ai più noti computer a superconduttori , e grazie al funzionamento basato sui fotoni permette non solo di operare a temperatura ambiente , ma di utilizzare una nuova forma di qubit , la versione quantistica dei tradizionali bit, capace di trasportare un maggiore quantità di informazioni.

"Questa soluzione potrebbe garantire migliori prestazioni abbattendo allo stesso tempo i consumi energetici ", ha aggiunto Sciarrino. "Inoltre - ha concluso - questa tipologia di computer è più facile da connettere con le reti di comunicazione quantistiche che usano proprio i fotoni per trasferire le informazioni".

© RIPRODUZIONE RISERVATA