Primi ragni col Dna modificato con Crispr, fanno un filo di seta rosso fluo

Ottenuti i primi ragni geneticamente modificati con la tecnica di editing Crispr-Cas9 : producono fili di seta di colore rosso fluorescente , una prova di principio che potrebbe portare a manipolare finemente le proprietà di questo materiale per le più svariate applicazioni . Il risultato è pubblicato sulla rivista Angewandte Chemie dall'Università tedesca di Bayreuth.

La seta dei ragni è una delle fibre più affascinanti nel campo della scienza dei materiali: i suoi fili sono estremamente resistenti allo strappo , pur essendo elastici , leggeri e biodegradabili . "Considerando l'ampia gamma di possibili applicazioni, è sorprendente che finora non siano stati condotti studi sull'utilizzo di Crispr-Cas9 nei ragni", afferma Thomas Scheibel, titolare della Cattedra di Biomateriali presso l'Università di Bayreuth e autore principale dello studio.

Il suo team di ricerca ha eseguito l' editing genetico preparando una soluzione iniettabile contenente gli 'attrezzi' molecolari della Crispr-Cas9 e un gene che codifica per una proteina fluorescente rossa . La soluzione è stata quindi iniettata nelle uova situate nell'addome di femmine di un comune ragno domestico (Parasteatoda tepidariorum), che sono state fatte accoppiare con maschi della stessa specie. La prole geneticamente modificata ha quindi sviluppato la capacità di produrre seta rossa fluorescente , una chiara prova dell'avvenuto inserimento del gene veicolato dai ricercatori.

"Abbiamo dimostrato , per la prima volta al mondo , che Crispr-Cas9 può essere utilizzato per incorporare una sequenza desiderata nelle proteine ​​della seta di ragno , consentendo così la funzionalizzazione di queste fibre di seta", spiega Scheibel. "La possibilità di applicare l'editing genetico Crispr alla seta di ragno è molto promettente per la ricerca nella scienza dei materiali : ad esempio, potrebbe essere utilizzata per aumentare ulteriormente la già elevata resistenza alla trazione della seta di ragno".

© RIPRODUZIONE RISERVATA