Cadavere ripescato nel lago
Tempi lunghi per identificarlo

Il corpo, per effetti chimici, si è come «pietrificato»: complicato il prelievo del Dna. Tutte le ipotesi ancora aperte.

Si allungano i tempi per poter arrivare all’identificazione certa del cadavere recuperato nella Ford Fiesta ripescata il 5 settembre scorso dal Sebino a Tavenola: dall’autopsia eseguita il 16 settembre a Milano non sarebbero emerse tracce evidenti di violenza, oppure evidenze che possano chiarire le cause della morte. Ma a complicare il lavoro degli esperti, e quindi anche il lavoro degli investigatori, ci sono le condizioni del corpo, rimasto in acqua forse per 15 anni. Il cadavere, infatti, si è presentato come «solidificato»; gli effetti della dislocazione sul fondo roccioso del lago, di batteri e componenti chimiche insieme alle basse temperature a quelle profondità , hanno come «pietrificato» il corpo.

Le operazioni dell’esame autoptico quindi, sono risultate complesse, tanto da non rendere possibile l’utilizzo degli strumenti classici quali il bisturi: è stato quindi prelevato il materiale biologico necessario per poter arrivare a un esame del Dna, ma non è detto che a una ricostruzione del Dna ci si possa arrivare. Così come sono stati prelevati altri campioni per ulteriori esami, anche tossicologici, ma gli inquirenti chiariscono che si dovrà procedere con vari step e che i tempi necessariamente si allungheranno. I prelievi effettuati nel corso dell’autopsia, eseguito dalla dottoressa Cristina Cattaneo, all’Istituto di medicina legale di Milano, serviranno a confermare o meno se il corpo appartiene a Rosario Tilotta, l’intestatario della vettura recuperata dai carabinieri e del quale non si avevano più notizie dal 2004, quando sparì di casa a Scanzorosciate. Se verranno reperite tracce di Dna, da estrapolare dal materiale biologico ormai solidificato, verranno confrontate con il Dna del fratello di Tilotta. Ma intanto si lavora anche ad altre verifiche: si punta ad acquisire le cartelle cliniche e altri documenti medici di Rosario Tilotta, e anche eventuali impronte delle arcate dentarie, per poter poi confrontare eventuali compatibilità con il cadavere ripescato a Tavernola.

Un ulteriore aiuto, anche per ricostruire le cause del decesso, si spera possa arrivare dalla perizia cinematica, che dovrà ricostruire la traiettoria compiuta dalla Ford Fiesta prima di finire nel lago. Allo stato attuale, quindi, non è possibile stabilire se quel cadavere sia finito nel lago per omicidio, suicidio o per un malore. Intanto, i militari hanno chiarito che Tilotta prima di sparire nel 2004 (sparizione che non ha mai avuto una risposta), aveva fatto richiesta di pensione all’Inps, ma il diniego dell’ente (e quindi anche per eventuali reversibilità a vantaggio dei congiunti) era arrivato dopo la sparizione dell’uomo. E, sottolineano i carabinieri, la moglie di Tilotta, di origini albanesi e trasferitasi da anni in Montenegro, verrà chiamata in Italia per essere ascoltata solo quando e se si accerterà che il cadavere ripescato è Rosario Tilotta.

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