Una vita dedicata al lavoro: la tragedia nella sua officina e il lutto a Chiuduno per Giuseppe Finazzi

Telgate Avrebbe compiuto 80 anni il 29 maggio: era andato nella sua officina meccanica nel pomeriggio di domenica per ultimare un lavoro. L’allarme è scattato quando non è rincasato per cena. Il genero: ho scavalcato il cancello, sono entrato e l’ho visto riverso sulla macchina.

Dedito al lavoro sino all’ultimo istante di vita, lavoro che per lui doveva essere innanzitutto una passione, perché a 79 anni era ancora nella sua officina meccanica. Di domenica, per di più. Doveva ultimare un prodotto ed era uscito di casa nel pomeriggio del 10 aprile, dicendo alla moglie che sarebbe tornato per cena. Ma alle 20,30 non era ancora rincasato e così la donna ha dato l’allarme. È stato il genero a trovarlo senza vita, accasciato sul macchinario in cui - come da prima ricostruzione - si era impigliata la camicia che l’uomo indossava.

Prossimo al traguardo degli 80 anni

È morto così, incastrato in una delle macchine della sua ditta, Giuseppe Finazzi, che avrebbe compiuto gli 80 anni il 29 maggio e che abitava in via Valle Rossera a Chiuduno. Era il titolare dell’officina meccanica C. M. F., situata in via 1° Maggio, nella zona industriale di Telgate, al confine con Bolgare, ditta che aveva fondato nel 1979. Ultimamente l’uomo si avvaleva della collaborazione di qualche lavoratore saltuario e in pratica era lui l’anima dell’azienda.

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«Devo finire un lavoro, rientro per cena»

Ieri, pur essendo giorno festivo, non aveva rinunciato a raggiungerla. «Devo finire un lavoro, rientro per cena», aveva detto alla moglie Luisa prima di salutarla. Era metà pomeriggio e quando alle 20,30 la consorte non l’ha visto rincasare s’è preoccupata. Ha cominciato a chiamarlo al telefono, ma nessuno rispondeva. Così ha avvertito la figlia Maria Chiara, anche lei residente a Chiuduno. Pure Maria Chiara ha provato a chiamare il padre, senza però ottenere risposta. «A quel punto mi sono precipitato in ditta - racconta il genero di Finazzi, Armando Platto, che ieri sera attendeva notizie fuori dall’officina -. Ho scavalcato il cancello, ho aperto il portone e l’ho visto riverso su un macchinario. Sono corso fuori e ho dato l’allarme».

«Ho scavalcato il cancello, ho aperto il portone e l’ho visto riverso su un macchinario. Sono corso fuori e ho dato l’allarme»

È arrivata un’ambulanza del 118, i vigili del fuoco di Palazzolo sull’Oglio, i carabinieri di Grumello e il personale dell’Ats. Purtroppo per Giuseppe Finazzi non c’era più nulla da fare. Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio del pm Giampiero Golluccio, l’uomo sarebbe stato ucciso dal macchinario nel quale è stato come «risucchiato» dopo che la sua camicia era rimasta impigliata in uno degli ingranaggi. Giuseppe Finazzi in quel momento era solo nella sua ditta e dunque nessuno ha potuto dare l’allarme.

«Dalla ricostruzione che è stato possibile finora attuare – spiegano i tecnici dell’Ats Bergamo, sul posto per i rilievi del caso – il titolare dell’officina stava operando su una lunga fresa per la lavorazione di un pezzo cilindrico in plastica, quando probabilmente è stato agganciato agli indumenti dal macchinario. L’attrezzatura nella sua rotazione l’ha sbalzato facendolo urtare violentemente contro il macchinario stesso, causandone il decesso, verosimilmente nell’immediatezza». La fresa è stata messa sotto sequestro dal personale dell’Ats per ulteriori verifiche.

Alla C. M. F. ieri sera, una volta avvertito, si è precipitato pure l’altro figlio dell’artigiano, Roberto, 41 anni, docente di Statistica all’Università di Bergamo. «Non sappiamo ancora esattamente cosa sia successo», diceva ieri alle 21,30 al nostro giornale, mentre, fuori dal cancello della C. M. F., attendeva di poter parlare con i carabinieri per avere informazioni. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Telgate Fabrizio Sala. «Mi hanno avvertito della tragedia e sono venuto a vedere che cosa era successo - ha spiegato in tarda serata al telefono a L’Eco di Bergamo -. Personalmente non conoscevo il signor Finazzi, ma mi dispiace molto per quello che è successo. Sono riuscito ad allertare il personale del Comune e a fare aprire la camera mortuaria del nostro cimitero». È lì che è stata composta la salma del 79enne. Resta da capire se il pm oggi deciderà di disporre l’autopsia.

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