Addio a Vittorio Borsatti
Insegnò a sciare a mezza Bergamo

È morto venerdì mattina a Bergamo Vittorio Borsatti, 87 anni, ex maestro di sci, conosciutissimo in città e in alta Valle Brembana, a Foppolo in particolare, paese a cui era legato da una vita.

Soprannominato fin da giovane Tokyo, Vittorio aveva imparato a sciare alla Fara, dove era nato, da ventenne. Si saliva a piedi sul pendio, ovviamente, e poi giù con gli sci prestati magari da qualcun altro.

«All’epoca - ricorda il figlio Ernesto, 53 anni, direttore agonistico dello Sci club Radici - erano pochissimi i cittadini che potevano permettersi di sciare. Papà lavorava come meccanico, poi ha fatto il capofficina e infine il collaudatore da Rizzini. Ma le sue grandi passioni furono il ballo e poi la montagna».

«All’epoca - continua Ernesto - era un conosciutissimo e apprezzato ballerino. Ed è in quel periodo che gli venne dato il soprannome di Tokyo, forse per i suoi occhi un po’ a mandorla. Aveva poi grandissime doti fisiche che gli consentirono di avviarsi allo sci e diventare maestro, uno dei pochi arrivati dalla città in quegli anni. Iniziò prima al Poieto, a Selvino, poi a Foppolo, dove ha preso anche una seconda casa. Sulle piste dell’alta Valle Brembana fece sciare mezza città, con il Clan 2, per alcuni anni anche con la scuola Sci 90. Ci sono state famiglie che per anni gli hanno affidato figli e nipoti affinché imparassero a sciare. Lo sci e la montagna, erano nel suo cuore, tanto che partecipò anche ad alcune spedizioni in Africa, sul Kilimanjaro e in Kenya. E poi aveva nel cuore Foppolo, dove ha insegnato per 40 anni, le ultime lezioni ancora all’età di ottant’anni. Tanto amava Foppolo che era salito ancora un mese fa». Borsatti lascia la moglie Maria Rosa e i figli Ernesto e Carlo. I funerali saranno celebrati lunedì 19 ottobre alle 15, nella chiesa di Ognissanti del cimitero di Bergamo.

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