«Atteggiamento collaborativo»
Berera e Cattaneo scarcerati

Il gip Ilaria Sanesi ha accolto l’istanza presentata dalla difesa e la richiesta del pm: divieto di dimora in Bergamasca per i due ex sindaci e per l’imprenditore bresciano Lima.

Il gip ha deciso: liberi, o meglio scarcerati. Da ieri gli ex sindaci di Foppolo e Valleve Giuseppe Berera e Santo Cattaneo hanno lasciato la cella di via Gleno. L’imprenditore bresciano Sergio Lima ha lasciato gli arresti domiciliari così come l’imprenditore bergamasco Giancarlo Montini che dei quattro destinatari dell’ordinanza firmata dal gip Ilaria Sanesi è l’unico libero a tutti gli effetti. Nessun obbligo per lui, nessun divieto. Per gli altri tre, Berera, Cattaneo e Lima, la restituzione della «libertà» disposta dal giudice è vincolata a una condizione: il divieto di dimora in provincia di Bergamo. Che nel caso di Berera e Cattaneo sostituisce come misura affievolita il carcere confermato dal pronunciamento della Cassazione, dieci giorni fa; nel caso di Lima sostituisce come misura affievolita i domiciliari confermati dalla stessa Cassazione.

Per Berera e Cattaneo, la decisione del gip è legata anche alla scadenza dei termini di custodia cautelare, il 15 ottobre, e alla richiesta di revoca del carcere formulata nei giorni scorsi dal pm Gianluigi Dettori. Contestualmente, il pm aveva chiesto la sostituzione del carcere con l’obbligo di dimora fuori provincia, per evitare che gli indagati possano riallacciare relazioni con l’ambiente nel quale sarebbero maturati i reati contestati nel primo filone d’inchiesta. Ossia la presunta associazione per delinquere finalizzata, tra gli altri, alla bancarotta fraudolenta, alla concussione, alla corruzione, alla turbativa d’asta, alla truffa.

Disponendone la scarcerazione, il gip sottolinea da un lato che Berera avrebbe chiarito gli addebiti e i rapporti con il co-indagato Lima, venendo così meno il rischio d’inquinamento delle prove. E che lo spirito di collaborazione con gli inquirenti induce a ritenere scemato la pericolosità generale dell’ex sindaco e dello stesso Cattaneo rispetto al quadro delineato dal Riesame e indirettamente confermato dalla Cassazione. Ma dall’altro il contestato legame associativo tra i due ex sindaci e Lima non permette di ritenere del tutto cessato il pericolo di reiterazione del reato e perciò impone che i tre non abbiano modo di riprendere i contatti con l’ambiente nel quale l’associazione sarebbe maturata, la Valle Brembana e la Bergamasca. Da qui il divieto di dimora in provincia.

«Siamo soddisfatti del fatto che il giudice abbia accolto la nostra istanza, consideriamo la misura consona allo stato delle indagini», ha commentato l’avvocato Enrico Pelillo, legale degli ex sindaci Berera e Cattaneo. L’istanza della difesa, con la richiesta di scarcerazione e di misura affievolita, puntava proprio sul fatto che a distanza di mesi e vista l’evoluzione dell’inchiesta i pericoli evidenziati dal Riesame possano essere considerati superati, anticipando nel caso di Berera il rischio d’incrociare anche la vicenda legata alla presunta tangente da 75 mila messa a disposizione, secondo l’accusa, sul conto in Austria di Montini. Per la presunta corruzione Berera, Lima e Montini erano finiti in carcere su ordinanza di custodia cautelare a fino giugno, poi ai domiciliari, revocati contestualmente dall’ordinanza del gip. «Prendiamo atto con soddisfazione che la misura è stata alleggerita e condividiamo appieno la decisione del giudice. Proseguiamo con spirito collaborativo», ha sottolineato l’avvocato Benedetto Maria Bonomo, legale di Lima. Dal primo pomeriggio di ieri i due ex sindaci hanno lasciato il carcere, diretti nel Milanese.

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