Lenna, il vicesindaco è guarito
Dall’ospedale in chat lavora per paese

La storia Pier Maria Rizzarda ora è tornato a casa dopo la riabilitazione polmonare. Lobati: «Sempre al lavoro per il Comune, felici che abbia vinto il Covid»

«Sono un po’ frastornato. Dopo 54 gironi di ospedale, tornare a casa è stato emozionante ma anche faticoso». Sono queste le prime parole di Pier Maria Rizzarda, 68 anni, vicesindaco di Lenna, al rientro nella sua casa mercoledì dopo quasi due mesi di assenza in cui ha dovuto lottare costantemente contro il Covid-19.

La malattia è arrivata subito, all’ inizio dell’ emergenza.

«La prima settimana di marzo - racconta - ho avuto subito i primi sintomi. Domenica 8 ho iniziato a sentire freddo, ad avere i brividi e mi è salita la febbre. Il sabato successivo, poi, ho dovuto chiamare la guardia medica che, visitandomi, ha scoperto che avevo la polmonite. Da lì è iniziata la mia odissea». Che ha tenuto Pier Mario lontano dai propri cari fino tre giorni fa.

«La notte stessa - continua -, di sabato 14 marzo, sono peggiorato ulteriormente e sono stato ricoverato all’ ospedale di San Giovanni Bianco, dove sono rimasto fino a lunedì 23 marzo. Dal tampone fattomi risultavo negativo e questo mi ha fatto sentire sollevato. Il 23 poi mi hanno trasferito alla clinica Maugeri di Milano per la riabilitazione polmonare e lì, sottoposto di nuovo a tampone, sono invece risultato positivo. Ho avuto paura, visto la grave emergenza che era in atto, sia per me che per i miei famigliari. Mia moglie e i miei figli, infatti, erano stati a stretto contattato con me per tutto il tempo in cui sono stato malato a casa, fino a quando mi hanno portato via di notte in ambulanza. Fortunatamente, però, nessuno di loro ha avuto sintomi e stanno tutti bene». Il 6 maggio, finalmente, le dimissioni. «Il 9 aprile - spiega -, sono risultato negativo ai 2 tamponi di verifica e quindi dichiarato ufficialmente guarito. Avevo sconfitto il virus, ma non ero ancora in grado di respirare senza ossigeno perché il coronavirus mi aveva messo completamente ko il polmone sinistro e non potevo ancora tornare a casa ad abbracciare la mia famiglia. Dal 9 aprile al 6 maggio ho affrontato quindi la riabilitazione polmonare».

Nonostante il ricovero molto lungo e la malattia, Pier Maria ha voluto comunque essere a fianco dell’ amministrazione di cui fa parte e dei propri cittadini, direttamente dal proprio letto d’ ospedale.

«Pier Maria - racconta Jonathan Lobati, sindaco di Lenna - ha continuato a interessarsi ai problemi del paese seguendo la nostra chat comunale, nonostante la malattia che stava affrontando. Ora lo aspettiamo quando si sarà ripreso al 100%. Siamo contenti e sollevati che abbia vinto questa difficile battaglia».

Ora, infatti, Pier Maria potrà continuare le cure a casa, con la propria famiglia e, una volta guarito, riprendere ad aiutare gli altri, non solo i propri cittadini. «Ora sto bene e respiro senza ossigeno. Dovrò riabituarmi a respirare all’ aria pura e riposare un po’, poi potrò tornare a godermi la pensione e a dedicarmi agli altri. E quando tutta l’ emergenza sarà finita, potrò anche tornare a guidare i camion nei viaggi di aiuti umanitari che ogni anno, per due volte all’ anno, effettuo in collaborazione con l’ associazione Servi dei Poveri di Varese, in cui porto generi alimentari agli istituti religiosi cattolici che aiutano le persone bisognose in Bosnia Erzegovina».

© RIPRODUZIONE RISERVATA